Nel tranquillo paese di Zerbolò, situato nella provincia di Pavia, si è verificato un episodio degno di un film horror. Un giovane di 22 anni, identificato con le iniziali M.B., ha scatenato il panico impugnando una motosega e inseguendo i suoi “nemici”, che in realtà erano i carabinieri chiamati dalla madre del ragazzo.

Tutto è accaduto nella serata di sabato 16 luglio, quando la madre del giovane, preoccupata per il suo stato di alterazione, ha deciso di chiamare le forze dell’ordine. Il ragazzo era uscito di casa e stava danneggiando delle auto parcheggiate fuori dalla loro abitazione.

Una volta giunti sul posto, i carabinieri della Stazione di Garlasco si sono trovati di fronte a una situazione di estrema confusione. Il giovane ha iniziato insultando gli agenti, ma improvvisamente è rientrato in casa per poi riapparire armato di motosega accesa e lanciarsi contro di loro.

Fortunatamente, i militari sono rimasti all’interno del veicolo di servizio e sono riusciti a tenersi a distanza di sicurezza dal pericolo. Tuttavia, hanno continuato a tenere d’occhio il giovane fino a quando la motosega non si è spenta, momento in cui hanno potuto bloccarlo e arrestarlo immediatamente.

Nel corso dell’udienza di convalida che si è svolta oggi presso il Tribunale, il giudice ha deciso di convalidare l’arresto del 22enne, respingendo le richieste cautelari avanzate dalla Procura. Il giovane è stato rimesso in libertà, ma è sottoposto alla misura della messa in prova e si è impegnato a seguire un percorso di presa in carico presso il Serd. Inoltre, ha presentato delle scuse formali per l’accaduto.

Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito durante questo episodio di violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Tuttavia, è un monito che ci ricorda l’importanza di intervenire tempestivamente e in maniera adeguata di fronte a situazioni di alterazione mentale, al fine di prevenire possibili tragedie.

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