La condanna del pirata della strada responsabile della morte di Fabio Balzani ha finalmente portato giustizia dopo tre anni dal tragico evento avvenuto nel comune di Villanterio. Il giovane ragazzo di 15 anni è stato travolto mentre pedalava in bicicletta e il colpevole, Lorenzo Garelfi, è stato accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga.

La sera del 29 agosto 2020, sulla ex statale 225, il destino ha portato via la giovane vita di Fabio. Dopo l’incidente, Garelfi si è allontanato a bordo del suo pick up senza prestare alcun soccorso al ragazzo. Fortunatamente, due testimoni hanno chiamato i soccorsi, ma purtroppo era troppo tardi.

Dopo un processo durato alcuni anni, il giudice Pasquale Villani ha condannato Garelfi a una pena di tre anni e due mesi, superando di un anno la richiesta del pubblico ministero. L’unico familiare che si è costituito parte civile è stato il nonno di Fabio, assistito dall’avvocato Monica Dapiaggi. Gli altri parenti non sono stati ammessi a costituirsi poiché l’assicurazione aveva già provveduto al risarcimento, anche se nessuna somma di denaro potrà mai compensare la perdita del giovane Fabio.

Durante il processo, è emerso che la bicicletta di Fabio non aveva luci e che il luogo dell’incidente era caratterizzato da una scarsa visibilità. Tuttavia, grazie alla visione dei filmati delle telecamere installate nella zona, la procura è riuscita a ricostruire nei dettagli quella tragica notte.

Il processo ha sollevato dibattiti e polemiche sulla sicurezza delle strade e sulla responsabilità di chi le percorre. L’avvocato difensore Marco Casali ha cercato di ottenere l’assoluzione o almeno di far riconoscere il concorso di colpa, ma il giudice ha stabilito che la colpa fosse interamente del pirata della strada, incapace di affrontare le conseguenze del suo comportamento negligente.

Questa condanna rappresenta un importante segnale per tutti coloro che mettono a rischio la vita degli altri sulla strada. È fondamentale rispettare le regole e la sicurezza al volante, così come garantire una corretta manutenzione dei veicoli e il rispetto delle norme per chi si muove in bicicletta. La vita di Fabio Balzani non può essere restituita, ma almeno ora la sua morte ha ottenuto la giustizia che merita.

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