Condannati a Milano due ragazzi egiziani per rapina: il figlio del vicepremier tra le vittime

Nell’aula del settimo piano del Tribunale di Milano, solo i due imputati, due ragazzi egiziani di 21 e 27 anni, erano presenti quando il giudice Guido Salvini ha letto la sentenza che li ha condannati a 4 anni e mezzo e 3 anni e 9 mesi di reclusione. Non erano presenti le due vittime, tra cui Federico Salvini, il figlio del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. La scelta è stata quella di non costituirsi parte civile. Lo stesso ha fatto l’altra vittima, un trentottenne milanese, derubato il giorno di Natale.

Il ragazzo ventenne è stato risarcito con poche centinaia di euro dai giovani che la sera del 23 dicembre 2022 lo rapinarono in strada dell’iPhone e dei 200 euro che aveva nel portafogli. Le indagini condotte dalla Squadra mobile della questura e coordinate dalla pm Barbara Benzi avevano portato all’arresto dei presunti responsabili poche settimane dopo. Le immagini delle telecamere di sorveglianza che puntavano su via Jacopo Palma, zona Bande Nere, avevano confermato il racconto contenuto nella denuncia del primogenito del leader della Lega.

Con il pretesto di una sigaretta, i due nordafricani avevano avvicinato il giovane. Al rifiuto del ventenne che stava rientrando a casa, i rapinatori lo avevano raggiunto e bloccato. Il più giovane dei due lo aveva costretto a sedersi per terra e a farsi consegnare il cellulare. Richiesta a cui era seguita quella di sbloccarlo con la minaccia di ferirlo con un coccio di bottiglia qualora non avesse voluto farlo. Erano scappati con un iPhone e 200 euro.

A incastrarli era poi il goffo tentativo di nascondere e recuperare lo smartphone mentre uno dei due si faceva tagliare i capelli in un parrucchiere di zona San Siro. La sera della Vigilia di Natale erano tornati pretendendo di recuperare il dispositivo nascosto sotto un divano. Riconoscendoli come coloro che già la sera prima erano entrati nell’esercizio commerciale e intuendo che il telefono rinvenuto potesse essere quello ricercato dagli agenti che la sera stessa dei fatti erano passati nel negozio, il titolare li ha fotografati, trattenendo il telefono, e ha allertato la polizia.

Il giorno di Santo Stefano, il figlio di Salvini si è recato in questura insieme al padre e ha ricevuto indietro il suo iPhone. Sia il ventiseienne, già durante un interrogatorio con la pm, che il ventunenne, nel corso del giudizio abbreviato, hanno confessato. “Ho sbagliato e voglio chiedere scusa alle vittime”, ha detto il più giovane, “ho commesso gli episodi perché sotto l’effetto della cocaina”. Entrambi, con i soldi raccolti da una colletta tra amici, sono riusciti a versare un risarcimento a Federico Salvini e al trentottenne. Si tratta di poche centinaia di euro, ma il giudice ha tenuto conto di questo quando ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti a quelle aggravanti. Una volta scontata la pena, in quanto irregolari, saranno espulsi.

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