L’acquisizione di quasi 17mila metri quadrati del Bosco dei Ronchi da parte del Comune di Legnano si è perfezionata lunedì 24 luglio. Questo è l’atto conclusivo di un percorso iniziato nel gennaio 2022 con l’approvazione da parte della giunta di una delibera che proponeva la cessione da parte dei privati.
L’area boschiva oggetto della cessione è la parte alta del Bosco Ronchi, compresa tra l’ex colonia elioterapica, via Colombes, le abitazioni che affacciano su via Pascoli e la sede dell’istituto Bernocchi ex Medea in via Paganini. Questa operazione è stata resa possibile dalla perequazione, un meccanismo che consente il trasferimento dei diritti edificatori di aree destinate a servizi e spazi pubblici (aree di decollo), che ora sono di proprietà del Comune, in un registro apposito dove possono essere acquistati dagli operatori interessati ad aumentare le volumetrie su alcuni lotti (aree di atterraggio) soggetti a trasformazione urbanistica. Nel caso specifico, i quasi 17mila metri quadrati del Bosco Ronchi generano diritti edificatori per circa 5mila 163 metri quadrati.
Nel corso dei mesi trascorsi dall’approvazione della delibera, il Comune e i privati hanno lavorato a tutti gli adempimenti tecnici necessari per la cessione della proprietà (adeguamenti catastali, atti di provenienza, definizione delle procure e dei diritti edificatori). Questi oltre 17mila metri quadrati si aggiungono ai già 6mila 700 metri quadrati di proprietà comunale nella parte bassa dell’area verde, che inizia all’incrocio tra via Ronchi e via Comasina. Attualmente, l’area verde presenta ancora parti non comunali, una confinante con l’area comunale nella parte bassa del parco di proprietà dell’Asst Ovest Milanese e una di proprietà privata dietro le abitazioni che si affacciano lungo via Pascoli.
“L’acquisizione del Bosco Ronchi è un risultato storico per la città di Legnano”, commenta l’assessore alla Città futura Lorena Fedeli, “Da oltre trent’anni si parla di un parco nella fascia dei Ronchi. Associazioni e singoli cittadini hanno interloquito con le tante amministrazioni che, dai primi anni Novanta, si sono succedute a Palazzo Malinverni per realizzare l’obiettivo di fare di quell’area verde un parco pubblico. Adesso, finalmente, diamo corpo a questo progetto e piena fruibilità a uno spazio che, fino ad oggi, era in larga parte in mano a privati anche se non recintato, quindi accessibile. Si tratta di uno spazio strategico, perché si trova vicino a diverse strutture pubbliche, come le scuole Salvo d’Acquisto e Anna Frank e al CPS, di proprietà dell’ASST Ovest Milanese, ma è anche un elemento costitutivo di quel corridoio ecologico che parte dal parco ex Ila e arriva all’autostrada. Un ringraziamento, mio e dell’amministrazione, va a tutte le persone e alle associazioni che, in questi anni, hanno mantenuto viva l’attenzione su quest’area verde di cui adesso potremo prendere cura come merita”.
La storia del Bosco Ronchi inizia oltre trent’anni fa con l’idea di un piccolo gruppo di persone e alcune associazioni legate al territorio della Canazza di creare a Legnano il terzo parco dopo quello del Castello e dell’Altomilanese, chiamato Parco Bosco dei Ronchi. I primi contatti con l’amministrazione comunale guidata da Piero Cattaneo avevano lo scopo di ottenere sostegno e autorizzazione per piccoli interventi di pulizia del bosco al fine di attirare l’attenzione della città sulla protezione e la salvaguardia di una delle aree più caratteristiche di Legnano. Durante l’amministrazione Potestio, singoli cittadini e associazioni proposero alla giunta di istituire un parco che comprendesse tutte le aree verdi che si sviluppavano nel territorio del “Ronco”. Nel 1992 venne emesso il primo atto amministrativo, una delibera del consiglio comunale per l’istituzione del Parco Bosco dei Ronchi. Il problema principale era la proprietà dell’area: nonostante il Piano Regolatore Generale dell’epoca la vincolasse come area a standard, la maggior parte della superficie era di proprietà privata. Negli anni successivi, durante l’amministrazione Cozzi, furono acquisite alcune aree per il patrimonio comunale e nel 1998 il consiglio comunale approvò il regolamento del parco. Nel 2015, la Giunta Centinaio acquisì delle aree nella zona boscata dell’Olmina. Nello stesso periodo furono acquisite aree interne al parco ex Ila, mentre altre furono bonificate. Con l’amministrazione Radice si è arrivati all’acquisizione della parte alta del bosco.