I ragazzi del quartiere si divertono a giocare a pallone in strada fino a tarda sera, ma spesso la palla finisce nel giardino di una famiglia, causando disturbi al figlio autistico. Su una chat di Whatsapp, alcuni residenti hanno invitato la famiglia a cambiare casa. La madre del ragazzo prenderà provvedimenti e si recherà dal sindaco.

“Signora, forse deve pensare se questo è il posto giusto per lei e suo figlio”. Questa frase è stata rivolta qualche giorno fa da una donna residente a Lonato del Garda (Brescia) a una vicina di casa con un figlio autistico. Questa affermazione è stata scritta in una delle tante chat infernali di WhatsApp che, in questo caso, riuniscono i genitori di un quartiere del comune alle porte del Garda. Mamma Mariangela e Fabio (nome di fantasia), il ragazzo con disturbo dello spettro autistico, sono stati involontariamente protagonisti di questo episodio di intolleranza. Le liti di vicinato sono sempre esistite e spesso, come dimostrano gli interventi delle forze dell’ordine, degenerano. In questo caso, Mariangela e Fabio sono stati invitati a cambiare casa o “sopportare in silenzio”.

Qual è il motivo della lite? Partite di pallone in strada fino a tarda sera. I ragazzi giocano a pallone in strada fino alle 23:30 circa. Spesso la palla finisce nel giardino di Mariangela e suo figlio, e così suonano continuamente il citofono. A volte, superano anche la recinzione per recuperare la palla. Tutto ciò crea disturbo, visto che in estate devono tenere le finestre aperte e soprattutto perché Fabio è impegnato costantemente nelle sue attività quotidiane. Inoltre, uno dei ragazzi gira per le stradine del quartiere con il quad. In poche parole, anche in questa zona residenziale di Lonato ci sono i soliti problemi di vicinato. Solitamente queste questioni vengono risolte con buon senso, contattando l’amministratore di condominio o, nel peggiore dei casi, le forze dell’ordine. Ma in questa situazione sembra che il buon senso sia stato messo da parte, visto che secondo l’interpretazione di una residente, la zona non sarebbe adatta per un ragazzo autistico e sarebbe meglio che cambi casa.

Le assurde parole dei vicini su una chat di Whatsapp. È quanto è stato riportato nella chat WhatsApp dei residenti della strada. “Un’affermazione del genere dimostra l’assenza di rispetto. Non solo manca l’educazione tra vicini, ma si invita una famiglia con un figlio disabile a cambiare casa”, continua a raccontare Mariangela. “Vorrei che venissero considerati i diritti di mio figlio, soprattutto nel quartiere in cui viviamo. Non posso convivere ogni giorno con l’inciviltà altrui e soprattutto, di fronte a situazioni del genere, essere invitata a andare chissà dove perché qualcuno ignora le esigenze di una persona che ha lo spettro dell’autismo”. Pare che questa vicenda di intolleranza sia destinata a essere segnalata anche al sindaco di Lonato. “Faremo presente quanto accaduto al sindaco, perché non è possibile nel 2023 sentirsi dire di andare via perché ho un figlio autistico”. Vale la pena ricordare che secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute, in Italia un bambino su 77 ha un disturbo dello spettro autistico. I maschi sono 4,4 volte più numerosi delle femmine. Come riportano gli esperti, il linguaggio è l’aspetto più delicato quando si dialoga con una persona autistica. Bisogna usare le parole giuste con il tono giusto. Ma, come dimostra l’episodio di Lonato, non tutti sembrano capirlo. “Ciò non significa che gli altri bambini non possano giocare e divertirsi, ma potrebbero farlo rispettando gli altri. Tutti sanno che in questo quartiere vive un ragazzo autistico e io non ho intenzione di cambiare casa. Anzi, spero che la zona ritorni ad essere un posto tranquillo e rispettoso come lo era fino a poco tempo fa”.

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