Scoperta una frode fiscale di grande entità che coinvolge sia persone fisiche che società. La Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Como ha condotto le indagini su questo articolato sistema di frode fiscale, finalizzato all’evasione dell’IVA, che si basava sull’emissione e l’utilizzo di fatture relative a operazioni commerciali reali, ma concluse da soggetti diversi da quelli indicati. L’indagine è iniziata lo scorso anno e ha portato al sequestro preventivo di oltre un milione di euro, emesso dal GIP di Como Carlo Cecchetti, su richiesta del procuratore Massimo Astori, a causa della “grande rilevanza delle somme evase”.

Tra le persone coinvolte ci sono gli amministratori della Tre Pievi Petroli srl di Dongo, Patrizia Bongiasca, di 47 anni e residente a Dubino, e Carlo Bongiasca, di 56 anni e di Dongo. Inoltre, è coinvolto l’amministratore unico della Mec srl di Lecco, Raffaele Lombella, di 54 anni e di Lecco. Queste figure principali sembrano far parte di un sistema che coinvolge anche altre cinque persone indagate, tra cui Maurizio Rabbiosi, di 60 anni e di Cosio Valtellina, amministratore unico della Dolcecasa Immobiliare srl, con sede fittizia a Trezzano sul Naviglio, e Stefano Turconi, di 41 anni e di Ballabio, amministratore unico della Bsi srl, con sede fittizia a Roma. Tutti loro sono destinatari del sequestro, che coinvolge risorse finanziarie, beni mobili e immobili e quote societarie. Durante l’esecuzione del sequestro sono stati individuati tre immobili dal valore complessivo di oltre 200mila euro, oltre a quote societarie e disponibilità liquide presenti sui conti correnti per oltre 380mila euro.

Dalle indagini è emerso che, durante la compravendita reale di materiale da costruzione, in particolare cemento, tra la società Mec come venditrice e la Tre Pievi Petroli come acquirente, venivano interposte due società completamente estranee, utilizzate solo per emettere e ricevere fatture. Inoltre, la Mec srl avrebbe simulato operazioni di export con una società svizzera per evitare di versare l’IVA all’erario italiano. L’analisi contabile condotta dalla Guardia di Finanza ha riguardato il periodo dal 2016 al 2021, ricostruendo i rapporti tra le diverse società coinvolte e portando a 32 capi di imputazione con ruoli di vario tipo.

Questa scoperta di frode fiscale di grande entità dimostra l’importanza di una costante vigilanza da parte delle autorità finanziarie per contrastare tali pratiche illegali. Si tratta di un duro colpo per coloro che cercano di eludere le leggi fiscali, poiché le conseguenze legali possono essere gravi. Le indagini e i sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza dimostrano l’impegno delle autorità nel combattere la frode fiscale e garantire la corretta applicazione delle norme tributarie.

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