La vetrina assai curiosa che ha attirato l’attenzione dei nembresi in questi giorni è una vera e propria ricostruzione di un fondale marino, completa di stelle marine, conchiglie, uno scafandro e persino una mandibola dentata. Molti si sono chiesti cosa ci faccia il mare a Nembro, ma la risposta è semplice: in passato, il nostro territorio era un immenso fondale marino.
Le pietre coti, che sono esposte nella vetrina, risalgono a 180 milioni di anni fa. Si tratta di organismi antichi, come gli scheletri delle spugne, che si sono distribuiti nel fango e successivamente si sono solidificati. Questi “spuntoni” hanno una funzione importante: affilano le lame metalliche senza consumarle. Proprio come le spugne naturali che usiamo per lavarci e che non graffiano la pelle. Ecco perché la vetrina è stata intitolata “Quando Nembro era fondale marino”.
L’idea di creare questa vetrina è venuta a Gianni Comotti, proprietario del negozio e speleologo esperto, in occasione della Notte Bianca del 22 luglio. Non si tratta solo di una vetrina esteticamente bella per ravvivare il centro storico, ma anche di uno strumento divulgativo. Infatti, il negozio di Gianni è chiuso da due anni e mezzo, ma ci sono progetti in corso per trasformarlo in un laboratorio per i ragazzi.
Per realizzare la vetrina, Gianni ha utilizzato reperti di diverse ere geologiche recuperati in ambiente marino, insieme a suo figlio, nelle grotte dopo le mareggiate. Alcune conchiglie e la mandibola sono state donate da Gianpietro Rota, un volontario di San Nicola. Inoltre, è presente anche un piccolo diorama, simile a quelli realizzati durante i laboratori al Mupic, che Gianni ha proposto come compito per le vacanze ai ragazzi. In futuro, l’obiettivo è utilizzare ancora la vetrina per ricostruire altri ambienti.
Questa iniziativa di Gianni Comotti è una testimonianza del suo amore per la natura e del suo impegno nel promuovere la conoscenza del territorio. La vetrina “Quando Nembro era fondale marino” è un modo per far conoscere la storia geologica del nostro territorio e per stimolare la curiosità e l’interesse dei più giovani. Speriamo che questa iniziativa possa continuare e che possano essere realizzate altre vetrine che ci permettano di scoprire e apprezzare la bellezza e la ricchezza del nostro territorio.