Gli effetti devastanti della violenta grandinata della scorsa settimana hanno colpito pesantemente il territorio del Parco del Serio e le strutture presenti nel Cremasco. Numerosi uccelli sono stati trovati morti a terra, alberi sono stati sradicati e i tetti dei centri Parco sono stati danneggiati. Questi sono i risultati di una ricognizione effettuata dalle Guardie Ecologiche Volontarie, che hanno utilizzato i mezzi del Parco, e da altre persone che si sono spostate in bicicletta.
La fauna e la flora sono state duramente colpite. In particolare, nella Riserva Natutale Menasciutto tra Pianengo e Ricengo, sulla sponda destra del fiume, e nei pressi della Palata, si contano numerosi danni vicino alla garzaia. La tempesta ha interessato una ricca colonia di uccelli che nidifica nella zona, tra cui cormorani neri, aironi cenerini, guardabuoi e cornacchie. Molti uccelli sono morti e molti nidi sono stati distrutti.
Anche le strutture non sono state risparmiate. Il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci, si dice molto dispiaciuto per i numerosi alberi abbattuti lungo la strada del Marzale e per i danni subiti dalle strutture come la Rana Rossa, il cui tetto era stato appena rifatto, il Salice Bianco, utilizzato dal gruppo Protezione Civile S.O.I.C., il Museo dell’Acqua di Casale Cremasco e la Casa di Camperia a Crema. “Purtroppo, la lista dei danni registrati nel territorio del Parco è lunga”, commenta il presidente. “Ma è nostro dovere esprimere solidarietà verso i cittadini dei Comuni di Ricengo, Casale, Pianengo e Sergnano, che hanno subito danni ancora più gravi, così come verso il settore agricolo della zona, i cui agricoltori hanno visto le loro colture di mais compromesse insieme alle strutture delle loro aziende agricole”.

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