Il caso dell’omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese ha avuto un nuovo sviluppo con la confessione dell’assassino, Zakaria Atqaoui. Prima dell’interrogatorio di convalida, Atqaoui ha rivelato alcuni dettagli dell’omicidio agli investigatori e alla procuratrice Emma Gambardella.

Secondo la sua testimonianza, il giovane italo-marocchino si era recato a casa di Sofia per prendere le sue cose. Utilizzando le chiavi del padre della ragazza, si era nascosto nell’armadio della camera da letto dei genitori, aspettando che le ragazze uscissero. Verso mezzanotte e mezza, quando non c’erano persone in casa, Atqaoui era entrato e aveva aperto la porta con le chiavi.

L’assassino ha poi raccontato il momento in cui avrebbe maturato l’intenzione di commettere l’omicidio. Aspettava che l’amica di Sofia, Aurora, se ne andasse, ma quando Aurora non se ne andava, qualcosa in lui è scattato. Ha atteso che entrambe le ragazze si addormentassero, con Sofia nella camera dei genitori e Aurora nella sua camera. Poi è uscito dall’armadio, è andato in cucina e ha preso un coltello dal portaposate.

Sono stati questi i momenti drammatici che hanno preceduto l’omicidio. Atqaoui ha dichiarato di aver colpito Sofia mentre dormiva, senza svegliarla, con tre coltellate al collo. Dopo l’omicidio, però, non ricorda altro. Si è sentito male e si è procurato le ferite al volto in un campo vicino al comando di polizia locale di Cologno Monzese, dove è andato subito dopo l’omicidio per cercare di calmarsi. Aveva la nausea e non riusciva a parlare. Quando si è tranquillizzato, si è recato alla polizia locale, lasciando il coltello sul letto.

Questa è la prima confessione di Atqaoui riguardo all’omicidio di Sofia Castelli. Le sue parole gettano luce su come l’assassino abbia pianificato e commesso il terribile crimine. Ora, con la custodia cautelare in carcere disposta dal giudice delle indagini preliminari, Atqaoui dovrà affrontare il processo per rispondere delle sue azioni. La giustizia dovrà fare il suo corso per portare giustizia a Sofia e alla sua famiglia.

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