La donna 32enne, incinta del decimo figlio, avrebbe dovuto scontare una condanna a nove anni di carcere per reati contro il patrimonio e la persona. Tuttavia, grazie alla sua gravidanza, la misura carceraria è stata nuovamente rinviata. La sera del 3 agosto, la polizia ha ricevuto una segnalazione che indicava la presenza di una persona ricercata in un hotel di Monza. Gli agenti hanno raggiunto l’albergo e hanno confermato che una delle ospiti era destinataria di un ordine di esecuzione penale. La donna, di origini bosniache, aveva prenotato una stanza per la notte insieme al suo compagno. Dagli accertamenti effettuati, è emerso che la donna aveva numerosi precedenti di polizia, inclusi furti, scippi e violazioni in materia di armi e immigrazione. In passato, le era stato vietato l’accesso a determinati luoghi urbani a causa dei suoi continui tentativi di borseggio. Nel marzo 2023, le era stato vietato l’accesso all’intera rete metropolitana e ferroviaria di Milano per un anno. Inoltre, la donna aveva fornito false generalità in diverse occasioni. A causa delle numerose condanne ricevute per i suoi reati commessi tra il 2004 e il 2022, era stato adottato un provvedimento giudiziario per unificare le pene. Nonostante la polizia avesse fermato la donna più volte per eseguire la pena, non è stato possibile collocarla in una struttura carceraria a causa delle sue situazioni personali o familiari. Gli agenti hanno quindi identificato la coppia e hanno constatato che la donna era madre di nove figli e in attesa del decimo. Per questo motivo, non è stata eseguita l’ordine di carcerazione, in quanto il suo stato di gravidanza è incompatibile con il regime carcerario. La donna ha mostrato un certificato medico a conferma della gravidanza. Dopo gli accertamenti, la polizia ha informato l’autorità giudiziaria per richiedere un nuovo rinvio dell’esecuzione della pena residua di nove anni.

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