Il pesce siluro, originario dell’Europa orientale, è diventato una specie invasiva nel lago di Garda. Il primo avvistamento ufficiale di questa specie risale al 1988, ma negli ultimi anni la sua presenza si è diffusa in modo preoccupante. L’ultimo esemplare catturato misurava oltre 2 metri di lunghezza e pesava circa 90 chilogrammi. Queste dimensioni sono simili a quelle di un altro esemplare di pesce siluro trovato morto nel mese scorso tra Vò e il lido di Lonato.
La presenza del pesce siluro nel lago di Garda rappresenta una minaccia per altre specie ittiche come tinche, cavedani, sardine, coregoni, persici reali, carpe e lucci. Questa specie invasiva sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza di queste specie autoctone.
La Regione ha varato un piano triennale per il contenimento del pesce siluro, ma è necessario un impegno congiunto da parte di istituzioni, pescatori e cittadini per contrastare l’invasione di questa specie e proteggere l’ecosistema del lago di Garda.
Inoltre, il pesce siluro è diventato protagonista di un “festival del pesce povero” a Iseo, dove viene cucinato e consumato. Questo potrebbe rappresentare una soluzione alternativa per ridurre la popolazione di pesce siluro nel lago di Garda.
È importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di proteggere le specie autoctone e contrastare l’invasione di specie invasive come il pesce siluro. Solo attraverso un impegno comune sarà possibile preservare l’ecosistema del lago di Garda e garantire la sopravvivenza delle specie ittiche native.