Abbattuto un grande albero Liquidambar in viale Rimembranze a Lodi, il gesto ha scatenato polemiche nella cittadina e l’associazione ambientalista Legambiente ha espresso la propria posizione in merito. Secondo quanto comunicato dal circolo di Lodi di Legambiente, si tratta di un bell’esemplare di Liquidambar sano, alto e con una bella chioma che ombreggia e raffresca il viale, rendendo piacevole il percorso sia a piedi che in bicicletta lungo questa storica strada di Lodi. L’associazione spiega che l’albero è stato abbattuto perché le sue radici danneggiavano il manto asfaltato, creando anche irregolarità sul marciapiede e danneggiando le recinzioni di ville e condomini. Il proprietario ha quindi richiesto al Comune il taglio dell’albero e il risarcimento. Il Comune, temendo di soccombere nel contenzioso, ha provveduto all’abbattimento, annunciandolo sul proprio sito web con le relative motivazioni.

Legambiente sottolinea che gli alberi fanno parte dell’arredo urbano e sono di tutti i cittadini. Un albero di grande altezza in una strada urbana è un elemento di arredo e valorizza anche i beni immobiliari privati. L’associazione si chiede se sia giusto sacrificare un bell’albero decennale per difendere i diritti di qualcuno, come i muri di una proprietà privata. Vale di più un albero secolare o un cancello o un muro di cinta? Secondo Legambiente, la difesa del verde pubblico non dovrebbe essere solo una questione politica, ma anche una questione di cultura e cittadinanza. Si fa riferimento a chi investe con il proprio fuoristrada gli alberi appena piantati, come accaduto in via dell’Acquedotto. Ci sono anche coloro che pensano di poterli tagliare perché si trovano sulla loro proprietà o che richiedono l’allargamento delle strade tagliando le radici, o ancora che si parcheggiano sotto di essi senza preoccuparsi delle foglie e del guano che sporcano la carrozzeria.

In conclusione, Legambiente invita a riflettere su queste considerazioni, evitando che la difesa del verde pubblico sia solo una questione politica e sottolineando che la difesa del verde pubblico è di tutti.

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