Busto Arsizio è una città che negli ultimi anni ha assistito all’apertura di numerosi supermercati, ma c’è un quartiere che protesta perché l’unico punto vendita di media distribuzione ha chiuso. Si tratta di Madonna Regina, una delle comunità più popolose della città, che si ritrova senza un market dopo la chiusura del Carrefour di via delle Allodole.
Il problema è stato sollevato dagli stessi residenti durante una delle assemblee organizzate dall’amministrazione comunale per il piano urbano della mobilità sostenibile. I residenti hanno evidenziato che non ci sono più supermercati e che per fare la spesa è necessario prendere l’automobile. Hanno quindi lanciato un appello all’amministrazione perché venga aperto un nuovo mercato.
In realtà, in via Lonate c’è un fruttivendolo che vende un po’ di tutto, ma il vero problema è la mancanza di un supermercato che possa offrire una vasta scelta di prodotti alimentari. Questa situazione paradossale è stata determinata dalla crescita squilibrata della grande distribuzione nel territorio di Busto Arsizio.
La chiusura del centro commerciale Ticino di via delle Allodole ha privato uno dei quartieri più popolosi, Madonna Regina, di un punto di riferimento essenziale per la spesa quotidiana. Nel frattempo, altri quartieri come Sant’Edoardo e Beata Giuliana vivono l’opposta situazione, con un’eccessiva concentrazione di supermercati.
Sembra quasi che le nuove aperture siano strategiche e mirate a “marcare a uomo” le zone già coperte da altre insegne. Ad esempio, c’è un supermercato Prix vicino a Eurospin a San Giuseppe e un Famila vicino a Tigros a San Michele.
Questa situazione evidenzia la necessità di una distribuzione più equilibrata dei supermercati sul territorio di Busto Arsizio, in modo da garantire a tutti i quartieri la presenza di un punto vendita di media distribuzione. Allo stesso tempo, è importante valutare la sostenibilità di tali aperture e evitare una concentrazione eccessiva di market in determinate zone.