Il “muro delle bambole” vandalizzato: un gesto di ignoranza e fragilità

Nella giornata di domenica 13 agosto, un individuo ha vandalizzato l’installazione del “muro delle bambole”, che si trova di fronte alla biblioteca comunale Alda Merini, gettandola nel fiume Olona. L’intervento tempestivo dei Carabinieri di Nerviano ha permesso di identificare il responsabile, che sembra soffrire di disturbi psichici, e la Protezione Civile ha recuperato l’opera d’arte.

Il “muro delle bambole” è diventato un simbolo contro i femminicidi e la violenza sulle donne, ed è stato inaugurato lo scorso 25 novembre in occasione della giornata mondiale contro la violenza di genere. Le bambole, raccolte tra i cittadini in quell’occasione, rappresentano metaforicamente il dolore e la sofferenza di coloro che subiscono violenza.

La sindaca Daniela Colombo ha commentato l’atto vandalico definendolo “basito”, ma si è consolata pensando che possa essere stato compiuto da una persona fragile, priva di consapevolezza sul significato dell’installazione. Il fatto che abbia descritto le bambole come “demoniache” dimostra un atteggiamento di ignoranza e mancanza di sensibilità verso un problema così grave come i femminicidi.

Questo gesto vandalico ci ricorda ancora una volta quanto sia importante continuare a combattere la violenza sulle donne e sensibilizzare la società su questo tema. Non possiamo permettere che l’ignoranza e la fragilità di alcuni individui distruggano i simboli di lotta e di speranza che rappresentano un punto di riferimento per molte vittime di violenza.

Continuiamo a seguire e supportare le iniziative che promuovono il rispetto e l’uguaglianza di genere, affinché un giorno possiamo vivere in un mondo libero da violenza e discriminazione.

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