La situazione dello spaccio nei boschi del Varesotto continua a essere un problema irrisolto. I sindaci di Sangiano e Caravate, Matteo Marchesi e Nicola Tardugno, hanno deciso di intervenire personalmente su questa questione. Attraverso una lettera congiunta inviata alla Prefettura, al Ministero degli Interni, al Comando dei Carabinieri di Laveno Mombello e alla Compagnia dei Carabinieri di Luino, i due sindaci hanno richiamato l’attenzione sul problema nelle aree boschive del monte Picuz e a San Clemente.
“Nella notte tra il 13 e il 14 agosto si sono sentiti degli spari e da qualche giorno si vedono delle nuove luci notturne”, si legge nella lettera. Grazie alle indagini condotte dalle forze dell’ordine e dagli amministratori locali, in particolare dalla Polizia Locale e dalla Protezione Civile, è stato possibile constatare la presenza di nuovi punti di spaccio.
Gli amministratori locali chiedono alla Prefettura e al governo di mettere in atto strategie a medio termine per affrontare la situazione. Al contempo, viene richiesto un costante pattugliamento delle forze dell’ordine competenti nelle aree boschive interessate.
“I cittadini di Sangiano e Caravate meritano di poter godere pacificamente dei loro boschi, molti dei quali sono di proprietà pubblica, soprattutto durante l’estate”, conclude la lettera.
La lotta allo spaccio nei boschi del Varesotto è una questione di grande importanza per la sicurezza e il benessere dei cittadini. È fondamentale che le istituzioni e le forze dell’ordine si impegnino attivamente per risolvere questa problematica e garantire la tranquillità delle persone che vogliono godere della natura senza dover temere situazioni di pericolo. Speriamo che l’appello dei sindaci venga ascoltato e che vengano messe in atto azioni concrete per contrastare lo spaccio nei boschi del Varesotto. Solo così sarà possibile preservare la bellezza e la sicurezza di queste aree naturali, consentendo ai cittadini di viverle serenamente insieme alle loro famiglie.