La strage di Vergarolla avvenuta il 18 agosto 1946 è ancora oggi un triste ricordo per l’Italia. In quel giorno, un gruppo di partigiani comunisti attaccò il paese di Vergarolla, situato nella regione di Venezia Giulia, uccidendo numerose persone e distruggendo molte case.

Questa strage fu il culmine di una serie di violenze che seguirono la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’annessione della Venezia Giulia e della Dalmazia all’Italia. Dopo la fine del conflitto, infatti, molte persone di origine slovena e croata furono vittime di persecuzioni e violenze da parte dei nazifascisti italiani.

La strage di Vergarolla fu un evento particolarmente tragico perché colpì una comunità intera, composta da donne, uomini e bambini innocenti. I responsabili di questo crimine di guerra non furono mai puniti e molti dei sopravvissuti furono costretti a lasciare le loro case e fuggire in Italia.

Oggi, a distanza di oltre settant’anni, è importante ricordare e onorare le vittime di questa strage. Sono molti gli sforzi che sono stati fatti per preservare la memoria di Vergarolla e per garantire che eventi simili non accadano mai più.

Il Comitato Anvgd (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) di Milano, di cui Annamaria Crasti è vice presidente, ha svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza e la consapevolezza di questa tragedia. Attraverso l’organizzazione di eventi commemorativi e la pubblicazione di articoli come questo, il Comitato si impegna a mantenere viva la memoria delle vittime e a promuovere la giustizia e la pace.

La strage di Vergarolla è un triste capitolo della storia italiana, ma è anche un monito per il futuro. Dobbiamo imparare dagli errori del passato e lavorare insieme per costruire un mondo migliore, basato sulla pace, la tolleranza e il rispetto reciproco. Solo così potremo evitare che tragedie come questa si ripetano.

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