Ampliamento dell’aeroporto di Orio al Serio: necessaria un’indagine epidemiologica

Il parlamentare bergamasco Devis Dori di Alleanza Verdi Sinistra, il coordinatore bergamasco di Sinistra Italiana Alfredo Di Sirio e la consigliera comunale di Bergamo Oriana Ruzzini hanno dichiarato che non è possibile procedere con l’ampliamento dell’aeroporto di Orio al Serio senza prima effettuare un’indagine epidemiologica. In una lettera-comunicato, sostengono che la società Sacbo non ha ancora avviato una ricerca in collaborazione con l’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) e quindi non sarebbe autorizzata, secondo il Ministero dell’Ambiente, ad aprire alcun cantiere di allargamento dell’area senza prima ottenere dati sull’impatto sulla salute dei cittadini.

I firmatari del testo lamentano anche la mancanza di trasparenza nella comunicazione dei dati relativi all’indagine epidemiologica e fanno riferimento alle condizioni dei dipendenti che lavorano per l’aeroporto e le imprese associate. Hanno sottolineato come molti operatori abbiano recentemente scioperato contro le compagnie aeree low cost, che terrebbero bassi i prezzi dei voli e alti i profitti, generando una situazione di precarietà nei salari e nei diritti dei lavoratori, specialmente nel settore dell’assistenza a terra.

Un’altra preoccupazione riguarda il ritorno dei voli cargo, sebbene si tratti di aeromobili moderni, meno rumorosi di quelli utilizzati da Dhl. Il gruppo ha proposto alla Regione di adottare la cosiddetta “tassa sul rumore”, la Iresa, già in vigore in altre amministrazioni regionali, al fine di migliorare il sistema di monitoraggio dell’inquinamento acustico e di sostenere i cittadini disturbati dal passaggio eccessivo di aerei.

Inoltre, è stata evidenziata la problematica dei voli notturni, in particolare i decolli sopra la città dopo le ore 23. Secondo l’associazione ambientalista Legambiente, dal 1° gennaio 2017 all’8 maggio 2023 si sono verificati 2.377 decolli in quella fascia oraria, di cui 898 per eventi meteorologici e 1.479 per congestione del traffico aereo. Questo significa che, in media, ci sono stati problemi organizzativi una volta ogni 1,5 giorni, con una tendenza peggiore nei mesi estivi. La situazione del 2023 è stata definita come la peggiore degli anni precedenti, anche rispetto al 2019 che è stato preso come punto di riferimento pre-pandemia.

Il deputato Dori ha presentato un’interrogazione parlamentare e ha richiesto informazioni all’Ats sulla tempistica della nuova indagine epidemiologica, che avrebbe dovuto essere completata entro il 2022 ma che non è stata ancora realizzata. Ha scritto anche alla Direzione Valutazione impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, che ha risposto confermando che la Sacbo dovrebbe completare uno studio trasversale sulla popolazione esposta nell’area circostante l’aeroporto. Lo studio dovrà essere ripetuto ogni tre anni, coinvolgendo l’Ats Bergamo, l’Arpa Lombardia e l’Università di Milano. L’obiettivo è stimare il rischio per gli inquinanti PM10, PM2,5 e NO2, facendo riferimento anche ai valori guida dell’OMS, oltre a definire il numero di casi attribuibili nella popolazione e valutare il rischio associato all’inquinamento acustico.

In conclusione, i firmatari della lettera-comunicato si chiedono come sia possibile programmare l’ampliamento dell’aeroporto senza aver ottemperato alle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente e senza aver completato l’indagine epidemiologica sulla salute pubblica della popolazione residente nelle vicinanze dell’aeroporto. È necessario garantire la tutela della salute dei cittadini e un’adeguata valutazione degli impatti ambientali prima di procedere con qualsiasi intervento di ampliamento.

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