Il centro di Bergamo è stato teatro di un triste spettacolo ieri pomeriggio, definito anche come un “raid punitivo”. Una serie di risse, aggressioni e regolamenti di conti ha coinvolto un centinaio di adolescenti. Il bilancio è di un quindicenne di origini egiziane ferito in modo non grave, ma si è parlato anche di due ragazzi accoltellati in modo lieve che sono riusciti a fuggire. Inoltre, un diciassettenne italiano è stato denunciato perché trovato in possesso di un coltello.
Questo fenomeno non è nuovo e si ripete con frequenza. I protagonisti di questa maxi rissa sono principalmente giovani, tra i 14 e i 18 anni, bergamaschi e italiani di origini marocchine, tunisine, senegalesi ed egiziane. Molti di loro risiedono in provincia, in particolare a Ponte San Pietro, Zingonia e Seriate. Molti sono stati portati in questura per l’identificazione.
L’episodio di ieri è solo l’ultimo e il più eclatante di una serie di eventi simili. Ad esempio, sabato scorso una trentina di ragazzini si era scontrata all’interno dell’Oriocenter: potrebbe essere che i due episodi siano collegati.
Come anticipato, sembra che alla base di questi fatti ci sia stata una spedizione punitiva, organizzata per vendicare il furto di una felpa o l’aggressione a un ragazzo disabile. Un’ottantina di adolescenti, principalmente di origini nordafricane e senegalesi, si è diretta dalla stazione verso Porta Nuova alla ricerca di alcuni ragazzini egiziani ritenuti responsabili dei gesti citati. Li hanno trovati seduti sugli scalini dei Propilei e da lì è iniziato il caos.
Questi episodi di violenza tra giovani sono preoccupanti e necessitano di un’azione decisa e tempestiva da parte delle autorità competenti. È fondamentale individuare le cause di questi scontri e adottare le misure necessarie per prevenirli in futuro. La sicurezza e la tranquillità dei cittadini devono essere garantite e preservate, soprattutto in luoghi pubblici come il centro della città. È importante che la comunità si unisca per contrastare questi fenomeni e promuovere un clima di convivenza pacifica e rispetto reciproco tra i giovani.