Le cabine telefoniche, simboli di un’epoca passata, stanno per essere smantellate. Con un semplice adesivo blu, viene comunicato che queste postazioni saranno dismesse a partire dal 2 settembre. Questa notizia fa sorgere un senso di malinconia nel ripensare a tutti i ricordi legati a queste cabine e a ciò che rappresentavano per tante generazioni.
Le cabine di via XXV Aprile e piazza Risorgimento, a Luino, sono tra le ultime rimaste in zona e verranno presto rimosse. Ma nonostante ciò, la memoria dei suoni dei gettoni che cadevano, segnalando l’inizio di una chiamata, delle lunghe code di persone che aspettavano di telefonare e delle collezioni di tessere prepagate che qualcuno potrebbe ancora conservare, rimarrà viva.
Un anno fa, queste cabine sono state trasformate in “bibliocabine” grazie a un progetto della Banca del Tempo che ha coinvolto diversi ragazzi di Luino. Questi giovani, abituati all’immediatezza delle comunicazioni digitali, forse non si sono mai chiesti come funzionassero le cabine telefoniche e com’era la vita quando le chiamate non erano così facili e veloci. Una vita fatta di ritmi diversi, di relazioni che nascevano, crescevano e si sviluppavano senza essere costantemente in contatto, ma che diventavano ancora più intense grazie all’attesa o alla sorpresa di una chiamata inaspettata.
Le cabine telefoniche stanno scomparendo, ma la loro memoria rimarrà viva grazie a iniziative come quella delle “bibliocabine”. Questi luoghi, che un tempo erano dedicati alle chiamate, ora sono diventati spazi per la lettura e la condivisione di libri. Un modo per preservare la storia e far sì che le nuove generazioni possano comprendere e apprezzare il passato. Le cabine telefoniche possono sparire, ma i ricordi e l’importanza che hanno avuto nella vita di molte persone rimarranno per sempre.
