Il dolore di una madre per la morte del figlio
A luglio, una madre ha chiamato i carabinieri perché suo figlio voleva a tutti i costi tornare a casa da lei. Il ragazzo è stato processato e condannato a 6 mesi con la condizionale. La madre ha deciso di non farlo rientrare a casa, nonostante il dolore che provava, e ha denunciato il figlio. Il ragazzo era stato arrestato per violazione di domicilio e lesioni a un carabiniere.
La mamma racconta di quanto sia stato difficile quel periodo in cui il figlio era con lei. A un certo punto, in piena notte, la donna non riusciva a trovare il suo telefono cellulare e si è accorta che la macchina non c’era più. Il figlio l’aveva presa e l’aveva usata senza permesso. In passato, quando aveva una Bmw, il ragazzo aveva distrutto l’auto dopo essere uscito dal pronto soccorso. La mamma è grata che in quel caso non ci fossero state conseguenze gravi.
La donna racconta di quanto sia stato difficile vivere sempre in allerta, temendo che succedesse qualcosa al figlio. Dopo l’arresto per l’omicidio del padre, la mamma non ha più visto il figlio. Ha pensato di telefonargli, ma sapeva che doveva chiedere i permessi per farlo. Non avrebbe mai abbandonato il figlio, sarebbe andata a trovarlo in carcere.
Ma il figlio ha deciso di porre fine alla sua vita e ai suoi tormenti. Era in cella con un altro detenuto e nessuno si è accorto in tempo del suo gesto. La mamma crede che il figlio si sia reso conto di ciò che aveva fatto.
La donna ha diritto di sapere come sono andate le cose, ma sa che ci sono ancora indagini in corso. Ha deciso di fermarsi qui e far riposare suo figlio in pace. Le ceneri sono state consegnate alla madre il 24 agosto e sono state tumulate a Seriate. La donna ha deciso di seppellirle lì, non a Cavernago dove è sepolto il padre.
Maria Cristina Ravanelli è una donna schietta e decisa. Ha pensato anche a se stessa, ma ha concluso che la famiglia dell’ex marito ha diritto di vivere il loro dolore e che lei ha il diritto di andare al cimitero di Seriate a piangere suo figlio.