Alessandro Rusconi, un uomo di 96 anni residente a Desio, è un testimone diretto degli avvenimenti più significativi della Seconda Guerra Mondiale e un protagonista della Resistenza milanese. Ha raccontato la sua straordinaria storia di coraggio, fortuna e determinazione come partigiano. Da giovane, Rusconi ha partecipato a diverse azioni di sabotaggio sulle ferrovie e ha vissuto da protagonista il movimento partigiano.
Nella sua giovinezza a Cusano Milanino, Rusconi è stato coinvolto attivamente nel movimento partigiano senza saperlo. Fu catturato da un fascista della sua zona mentre portava un sacco di grano per un amico di suo padre. Venne messo su un carro bestiame e portato a Milano Centrale, dove avrebbe dovuto essere caricato su un treno diretto a un campo di concentramento in Germania. Fortunatamente, riuscì a fuggire saltando dal treno. Da quel momento in poi, diventò un partigiano senza realmente esserne a conoscenza, facendo parte di un movimento che lo faceva sentire protetto.
Costretto a nascondersi, trovò rifugio a Cusano Milanino, dove si stavano organizzando attività partigiane. Fu invitato a unirsi al gruppo dei partigiani e venne portato a Barlassina, dove venivano raccolti sacchi di rame e alluminio per fabbricare strumentazione bellica. Nonostante le difficoltà, Rusconi riuscì a tornare a casa sua, dove si trovava la caserma di Cusano Milanino. Qui trovò altri giovani pronti a combattere per la libertà. Cusano diventò una base di comando per i partigiani grazie alla collaborazione dei cittadini residenti nella zona.
Rusconi partecipò a missioni notturne di sabotaggio per danneggiare macchinari bellici italiani destinati ai tedeschi. Durante la guerra, fu testimone dei bombardamenti degli americani a Gorla e vide il ponte della Breda crollare sotto i colpi delle esplosioni. Si ricorda anche un episodio particolarmente tragico, quando lui e un gruppo di partigiani cercarono di fermare il ritorno dei tedeschi, ma furono uccisi. Rusconi chiamò i rinforzi, ma al suo ritorno tutti i partigiani erano morti. Lui si salvò e si considera fortunato e benedetto dal Signore.
Alla fine della guerra, Rusconi continuò a lottare per la sua comunità nonostante la miseria diffusa. Nel 1947 ricevette la medaglia garibaldina per il suo contributo alla Resistenza. Oggi, a 96 anni, Rusconi è un esempio di coraggio e resilienza. Ha gestito una polleria a Milano e ha una grande passione per il ciclismo. La sua famiglia e i suoi nipoti ascoltano le sue storie, dei tempi difficili della guerra e della resistenza. Lui è un esempio che continua a ispirare le nuove generazioni.
La sezione Anpi E. Novati di Desio gli ha conferito la tessera “ad honorem” per il suo riconoscimento come medaglia garibaldina. Alessandro Rusconi, con le sue memorie, vuole raccontare e ricordare quello che ha vissuto fino a oggi, a 96 anni.