Grande preoccupazione per il settore dei salumi in Lombardia a causa di un focolaio di peste suina scoperto di recente in un allevamento in provincia di Pavia. Fino ad ora sono state trovate oltre mille carcasse di cinghiali colpiti dalla malattia e una decina di suini, ma la peste non è ancora entrata negli allevamenti superando le misure di sicurezza. Nell’azienda agricola, sin dai primi di agosto, si era manifestata una mortalità anomala che ha portato alla morte di un gran numero di animali.

Marco Farioli, dirigente dell’unità organizzativa veterinaria della Regione Lombardia, ha spiegato che “i colleghi dell’Ats di Pavia hanno scoperto una grande mortalità che non era stata segnalata. Attualmente sono in corso delle indagini per stabilire le responsabilità. Durante l’ispezione dei giorni scorsi, gli animali presenti erano in gran parte moribondi e si contavano circa 40. Gli altri erano già morti o stati inviati a diversi macelli: circa 400 sono morti, mentre circa 600 sono stati inviati in strutture di trasformazione. Tutti i maiali macellati sono stati rintracciati dall’Ats, a meno che non fossero già stati consumati. Se l’emergenza fosse stata gestita correttamente, avremmo potuto evitare la probabile diffusione della malattia in altri allevamenti”.

Nei 10 km attorno al focolaio, è vietata qualsiasi movimentazione di animali negli allevamenti suini. Secondo le fonti regionali, nell’allevamento non ci sono più animali da abbattere, ma la situazione dei prodotti inviati ai macelli rimane un problema. Sono in corso indagini sia da parte della magistratura che delle autorità sanitarie per comprendere le responsabilità dell’allevatore e del veterinario dell’azienda. Entrambi hanno l’obbligo di segnalare le morti negli allevamenti. Questo comportamento ha messo in crisi il settore, poiché i prodotti della zona saranno considerati non sicuri.

La Regione Lombardia ha pubblicato immediatamente una circolare molto rigida per cercare di contenere il focolaio e gestire una situazione difficile. Nella circolare si legge: “È necessario implementare un’attività di sorveglianza straordinaria per proteggere il patrimonio suinicolo e garantire la salute degli allevamenti suini lombardi, anche a fini commerciali. Sono stati stabiliti controlli straordinari per la movimentazione dei suini in accordo con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna e l’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale. Nei 10 km attorno al focolaio 190PV004, è vietata qualsiasi movimentazione di animali in entrata o in uscita. I controlli sanitari sopra menzionati devono essere applicati immediatamente nella restante provincia di Pavia”. La circolare richiama inoltre l’attenzione degli allevatori e dei veterinari affinché escludano sempre la presenza di peste suina negli allevamenti, anche quando gli animali non presentano sintomi evidenti ma sembrano poco vitali o inappetenti. Si ricorda anche l’importanza delle misure di biosicurezza, tra cui la pulizia e la disinfezione immediata dei veicoli e delle attrezzature utilizzate per il trasporto dei suini con prodotti efficaci, nonché l’obbligo di segnalare immediatamente qualsiasi sospetto di peste suina.

Articolo precedenteMilano: un’atroce violenza che scuote la città
Articolo successivoInsalate per pasta Coop: richiamo precauzionale a causa di frammenti di vetro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui