Un uomo di 37 anni, Alessandro Impagnatiello, è stato accusato di aver tentato di avvelenare la sua compagna incinta di 7 mesi, Giulia Tramontano, con del veleno per topi. La giovane donna è stata poi uccisa il 27 maggio con 37 coltellate e il suo corpo è stato ritrovato quattro giorni dopo vicino a dei box a Senago, nel Milanese.

Il referto autoptico, depositato ieri in procura a Milano, ha confermato la presenza del veleno nel sangue e nei capelli della vittima, così come nel sangue del feto. Questo dato corrisponde alle ricerche online effettuate da Impagnatiello, che aveva cercato informazioni su come avvelenare una donna incinta.

Il pm Alessia Menegazzo, responsabile dell’inchiesta per omicidio pluriaggravato, ha deciso di contestare le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, che erano state escluse inizialmente. Già a dicembre, la vittima aveva scritto in alcune chat con un’amica di sentirsi male e di avere bruciore di stomaco. L’autopsia ha inoltre stabilito che Giulia è morta per dissanguamento e che nessuna delle 37 coltellate inflitte è stata fatale, dato che sono state inflitte alle sue spalle, impedendole di difendersi.

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