Il maltempo che ha colpito la Valcamonica ha causato danni evidenti e ha messo in luce la grande fragilità della montagna camuna. Dopo una notte di grandine e vento fortissimo, seguita da due giorni di diluvio, è diventato evidente che i lavori di protezione effettuati in passato non sono stati sufficienti a placare la furia della natura. A Sonico, la seconda notte di “calma” ha portato sollievo, senza il suono delle sirene a svegliare gli abitanti di Rino e a impor loro di lasciare le loro case. Tuttavia, la protezione civile e i vigili del fuoco continuano a monitorare l’asta del torrente Val Rabbia e il ponte di Rino per garantire la sicurezza della popolazione. Il Comune di Sonico ha già richiesto i fondi necessari per la ricostruzione del sistema di monitoraggio e allerta, danneggiato dalle colate detritiche, e per svasare il Val Rabbia. Fino a quando la situazione meteorologica non si stabilizzerà e i sensori non saranno ripristinati, sarà attiva la possibilità di un’evacuazione manuale. Anche nella vicina vallata di Saviore, le acque del torrente Poja hanno causato preoccupazioni, ma ora la situazione sembra essere sotto controllo. La Regione Lombardia ha ricevuto sette richieste di pronto intervento per riparare i danni causati dal maltempo. Ora è necessario fare un bilancio dei danni, che sono ingenti sia per la parte pubblica che per i cittadini. Sono state danneggiate diverse auto, tetti, serramenti, balconi e giardini, oltre ai boschi, con migliaia di alberi sradicati, e alle strade interrotte.

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