La strage di Brandizzo è stata prevedibile? Secondo Giorgio Cremaschi, intervenuto nella trasmissione L’Aria Che Tira su La7 il 1 settembre, quanto accaduto sulla linea ferroviaria Torino-Milano è solo l’ennesimo caso di morti sul lavoro. Morti per le quali nessuno viene punito. “Oggi, nessuna persona è in prigione per quei 10mila morti sul lavoro. Nulla, non c’è nulla”.

Cremaschi porta ad esempio l’incidente avvenuto il 6 dicembre 2007 presso lo stabilimento ThyssenKrupp a Torino. “Harald Espenhahn, l’amministratore delegato, è stato condannato in Italia ma non è mai venuto qui. Voglio ricordare che all’assemblea degli industriali di Bergamo, Espenhahn è stato applaudito perché considerato una vittima di una sorta di repressione giudiziaria”. Da qui la triste verità: “In Italia si può uccidere i lavoratori con il 99% di possibilità di rimanere impuniti. Questo è uno scandalo: conviene uccidere i lavoratori! Nessuno paga mai”.

Ma il sindacalista non si ferma qui durante la conversazione con Francesco Magnani: “Basta con questa storia dell’errore umano, quello che è successo a Brandizzo è un incidente dell’Ottocento. Siamo nel 2023, abbiamo l’intelligenza artificiale. Se non ci sono misure minime, di chi è la colpa?”. Una domanda quasi retorica: “Dei lavoratori o delle imprese, dei padroni, del sistema”. Parole forti quelle del sindacalista, tanto che il conduttore è costretto a precisare: “Immagino che sia un’esagerazione che mira a provocare”.

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