Aumento dei casi di violenza domestica a Como: un allarme che non può essere ignorato

Negli ultimi giorni, la Procura di Como ha aperto numerosi fascicoli riguardanti atti di violenza sessuale, stalking e maltrattamenti in famiglia. Questi episodi, noti come “codice rosso”, coinvolgono spesso soggetti deboli, non necessariamente donne o bambini. Solo nelle ultime 24 ore sono state presentate due denunce, una delle quali ha portato all’applicazione di una misura cautelare che vieta all’indagato di avvicinarsi alla parte offesa, che è stata portata in una struttura protetta.

I carabinieri di Como hanno comunicato che, dall’inizio di agosto, sono stati eseguiti almeno 10 codici rossi nella città e nei dintorni. Un dato allarmante, che si somma ai 80 fascicoli d’indagine attualmente aperti presso la sezione “soggetti deboli” della squadra mobile della Questura. Ogni giorno, gli uffici della Procura ricevono almeno un paio di denunce per questo tipo di reati, che ormai sono diventati una piaga quotidiana.

In un’estate in cui si è parlato molto degli abusi sulle donne, anche la città di Como e la sua provincia non sono state risparmiate da questa triste realtà. Basta visitare il palazzo di giustizia per rendersi conto della gravità della situazione: le cartellette rosse che circolano sono numerose. Tuttavia, i numeri sono sottostimati, poiché non tutte le segnalazioni iniziali si traducono in denunce formali. Molte vittime decidono di non procedere per paura o speranza che il loro aguzzino possa cambiare. Purtroppo, spesso l’orco non cambia.

Per far fronte a questa emergenza, presso il palazzo di giustizia di Como è stato istituito un turno dedicato esclusivamente ai “codici rossi”. Un magistrato si occupa per una settimana di seguire solo questi casi, che spesso sono estremamente drammatici. Secondo la legge introdotta nel 2019, la polizia giudiziaria ha l’obbligo di ascoltare la presunta parte offesa entro tre giorni dalla denuncia, a meno che non siano necessarie ulteriori indagini prima di sentire la vittima. Nonostante ciò, a Como non arrivano meno di due codici rossi al giorno da valutare.

Tornando alle due denunce presentate di recente, la prima ha coinvolto una donna di 51 anni che è stata portata in una struttura protetta per essere protetta dal marito di 54 anni. L’uomo, che non aveva precedenti penali, è stato colpito dalla misura del divieto di avvicinamento. L’ipotesi di reato è quella di maltrattamento in famiglia. Nelle stesse ore, un’altra donna, brasiliana di 47 anni, ha denunciato il suo ex convivente italiano di 52 anni per comportamenti minacciosi e vessatori che risalgono addirittura al 2015. Questi due casi si aggiungono a un volume di lavoro che diventa sempre più difficile da gestire.

L’aumento dei casi di violenza domestica a Como è un problema serio che non può essere ignorato. È necessario che le istituzioni e la società nel suo insieme si impegnino per contrastare questa forma di violenza, proteggendo le vittime e punendo gli autori di tali atti. Solo così potremo sperare di porre fine a questa piaga e garantire un futuro sicuro per tutti.

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