Acqua potabile e acqua minerale: qual è la differenza?
L’acqua potabile e l’acqua minerale sembrano due tipi di acqua simili, ma in realtà hanno origini diverse e sono soggette a leggi diverse.
L’acqua destinata al consumo umano deve essere salubre, pulita e priva di sostanze che possano essere dannose per la salute. L’acqua minerale naturale, oltre a soddisfare questi requisiti, contiene anche sali minerali e tracce di oligoelementi che le conferiscono proprietà benefiche. Per essere considerata “minerale”, l’acqua deve essere imbottigliata direttamente alla sorgente senza subire trattamenti. L’acqua del rubinetto, detta anche “acqua potabile”, invece, viene fornita attraverso il sistema idrico pubblico e può essere sottoposta a trattamenti chimici per garantirne la sicurezza.
Dal punto di vista legale, l’acqua minerale deve ottenere un riconoscimento dal Ministero della Sanità per essere considerata tale. L’acqua potabile, invece, ottiene una concessione da parte dello Stato, delle Regioni o delle Province per la distribuzione attraverso la rete idrica pubblica.
Entrambe le tipologie di acqua sono sottoposte a controlli regolari, disciplinati da normative diverse. L’acqua potabile è regolamentata dal Decreto Legislativo 31/2001, mentre l’acqua minerale naturale è disciplinata dal Decreto del 10 febbraio 2015. I controlli sono necessari per prevenire ogni rischio per la salute delle persone che le consumano.
Non è possibile trasformare l’acqua potabile in acqua minerale, ma è possibile affinarla attraverso appositi dispositivi che eliminano impurità, elementi nocivi e batteri, mantenendo le sostanze minerali benefiche. In questo modo, l’acqua del rubinetto può diventare molto simile, per caratteristiche, all’acqua di alta montagna. Inoltre, grazie a un affinatore, si può dire addio alle bottiglie di plastica, che inquinano l’ambiente e sono pesanti da trasportare.
