Contestazioni a Woody Allen alla Mostra del Cinema di Venezia

Il regista Woody Allen è stato accolto da contestazioni da parte di un gruppo di femministe durante la sua partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Le donne hanno gridato slogan contro gli stupratori e hanno cercato di attirare l’attenzione sugli abusi sessuali commessi da alcune personalità del mondo del cinema. Nonostante le proteste, Allen ha continuato il suo percorso sul red carpet senza reagire alle contestazioni.

Dall’altra parte, il regista è stato accolto con applausi e urla di sostegno da parte di oltre cinquecento fan che lo aspettavano da diverse ore. Molti giovani hanno chiesto un autografo al celebre regista, che si è fermato per accontentarli prima di entrare nella Sala Grande per la proiezione del suo film “Coupe de Chancè”. Anche all’ingresso della sala, altre 300 persone attendevano Allen per salutarlo prima della proiezione.

Tuttavia, un gruppo di donne e alcuni uomini hanno organizzato un flash mob nella zona antistante tra il Palazzo e il Casinò, mettendosi a seno nudo e gridando slogan come “Spegnete i riflettori sugli stupratori”. Hanno anche distribuito volantini in cui si sottolinea la presenza al festival di registi coinvolti in procedimenti penali per abusi e violenze sessuali, come Roman Polanski, Woody Allen e Luc Besson. Nel volantino si critica la scelta della Biennale del cinema di dare spazio a registi coinvolti in vicende di violenza sessuale contro donne, anche minorenni.

Le contestazioni nascono dalle accuse di violenza sessuale rivolte a Woody Allen, che però è stato completamente scagionato per due volte. Nonostante le assoluzioni, alcune persone continuano a contestare la sua presenza al festival e ad accusare la Biennale di dare spazio a registi coinvolti in casi di abusi.

La protesta è stata allontanata dalla sicurezza poco dopo, ma ha comunque attirato l’attenzione dei media e del pubblico presente. Woody Allen, probabilmente, non si è nemmeno accorto della contestazione, poiché nel momento in cui avveniva era già sceso dall’auto e stava parlando con il suo staff.

Le contestazioni alla presenza di registi coinvolti in casi di abusi sessuali evidenziano un dibattito più ampio sulla responsabilità dei registi e degli artisti nel contesto delle loro opere. Molti sostengono che l’arte debba essere giudicata separatamente dalla vita privata degli artisti, mentre altri ritengono che sia importante considerare anche il comportamento degli artisti nel valutare il loro lavoro.

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