Il mistero della scomparsa di Kata, la bambina peruviana che viveva nell’ex hotel Astor di Firenze, potrebbe aver trovato una nuova pista. Un uomo di nome Antonio Gerace ha riferito di aver avvistato una bambina di nome Kata nella sala d’attesa dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Busto Arsizio. Secondo la sua testimonianza, la bambina era accompagnata da una donna di circa 25-30 anni. Inizialmente, Gerace non aveva dato peso a questa situazione, ma dopo aver visto un programma televisivo che parlava della scomparsa di Kata, ha deciso di segnalare l’avvistamento.
La testimonianza di Gerace è stata considerata importante dalla conduttrice Simona Branchetti, soprattutto perché risale al 14 giugno, pochi giorni dopo la scomparsa della bambina. La vicinanza con Malpensa e il nome della bambina hanno sollevato l’interesse anche del giornalista Marco Oliva, ospite nel programma. Tuttavia, Oliva ha sottolineato che Gerace avrebbe dovuto segnalare immediatamente l’avvistamento alle forze dell’ordine per analizzare le telecamere e confermare i dubbi.
Antonio Gerace ha confermato la sua versione dei fatti, raccontando di essere stato in sala d’attesa per un appuntamento e di aver visto la bambina insieme alla donna. La bambina sembrava tranquilla e giocava, parlava sudamericano. Quando una signora italiana le ha chiesto il nome, la donna ha risposto al posto della bambina, dicendo che si chiamava Kata, aggiungendo che era il diminutivo di Kataleya, che è effettivamente il nome della bambina scomparsa. Gerace ha notato che la bambina aveva tra i 4 e i 6-7 anni e un viso latino-americano, anche se non lo ha memorizzato immediatamente. Solo dopo aver visto il programma televisivo ha deciso di fare la segnalazione.
Questa nuova testimonianza potrebbe essere una svolta nelle indagini sulla scomparsa di Kata. Ora spetta alle forze dell’ordine analizzare le telecamere e approfondire la vicenda per confermare se si tratta effettivamente di un avvistamento legato al caso della bambina peruviana scomparsa.
