Il virus West Nile fa la sua comparsa nel territorio del Pavese, con la registrazione di due casi di infezione in due anziani con più di 75 anni. Questi due casi sono gravi e presentano sintomi neurologici.

Nonostante la gravità delle loro condizioni, i medici non hanno ritenuto necessario il ricovero presso il Policlinico San Matteo di Pavia, che è il punto di riferimento nella regione per la cura di questo virus.

Purtroppo, dall’inizio dell’anno, sono stati registrati sei decessi in tutta la regione a causa di complicazioni legate al contagio.

Secondo l’ultimo bollettino pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 14 settembre scorso, in Italia sono stati confermati 237 casi di infezione da West Nile dall’inizio di maggio 2023. Di questi, 138 sono stati nella forma neuro-invasiva. In Lombardia, ci sono 41 pazienti con sintomi più gravi. Tutti i casi segnalati sono stati contratti in Italia, confermando la diffusione locale del virus tramite le punture di zanzare infette.

Inoltre, in Lombardia sono stati individuati 29 casi di positività tra i donatori di sangue e 11 pazienti con febbre.

Attualmente non esiste un vaccino specifico per la Febbre del Nilo, anche se ci sono alcuni candidati vaccini in fase di studio. Pertanto, la principale misura preventiva è ridurre l’esposizione alle punture di zanzara durante il periodo favorevole alla trasmissione.

Il periodo di incubazione del virus varia da 2 a 14 giorni, ma può arrivare fino a 21 giorni nei soggetti con un sistema immunitario compromesso. La maggior parte delle persone infette non presenta alcun sintomo, mentre circa il 20% dei casi sintomatici manifesta febbre, mal di testa, nausea, vomito e linfonodi ingrossati, oltre a possibili manifestazioni cutanee.

I sintomi più gravi si verificano in meno dell’1% delle persone infette e includono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, convulsioni e, in casi estremi, paralisi e coma. Gli effetti neurologici possono essere permanenti e nei casi più gravi, il virus può causare un’encefalite letale.

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