I Carabinieri di Monza hanno un nuovo comandante provinciale, Rosario Di Gangi, che si distingue per la sua riservatezza e la sua abilità nel pesare le parole. Non è uno di quei comandanti che cercano la visibilità sui giornali o che usano l’elicottero per sorvolare il territorio. Di Gangi sembra essere diverso, sembra essere un uomo che sa il valore del silenzio e che obbedisce senza parlare troppo. Questo è ciò che mi ha colpito di lui quando l’ho visto nella saletta di via Volturno a Monza, dove riceve i giornalisti. Mi ha ricordato mio nonno, che era un carabiniere regio e contadino nella Brianza. Mio nonno aveva ragione quando diceva che il silenzio è importante.
Ma non è solo Di Gangi a essere notevole, anche i suoi uomini lo sono. Ho avuto modo di parlare con alcuni di loro e ho scoperto che sono uomini riservati, che svolgono il loro lavoro senza cercare la visibilità. Il capitano Corrado Quarta, nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Seregno, proviene dalla provincia di Bari e ha prestato servizio in diverse regioni italiane. Il capitano Giuseppe Della Queva, nuovo comandante della Compagnia carabinieri di Vimercate, ha prestato servizio a Milano e in altre regioni. Il tenente Giangiacomo Greco, nuovo comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monza, è originario di Roma e ha prestato servizio a Firenze. Infine, il tenente Francesco Nicoletti, nuovo comandante NORM della Compagnia di Desio, proviene dalla provincia di Caserta e ha prestato servizio in Emilia Romagna e nel Lazio.
Sono tutti uomini di grande professionalità e dedizione al loro lavoro, che svolgono il loro ruolo con riservatezza e senza cercare la visibilità. Questo è ciò che li rende veri Carabinieri, uomini che obbediscono tacendo e che sanno il valore del silenzio. Sono sicuro che mio nonno sarebbe stato fiero di loro.