L’epidemia di dengue in Italia: i casi autoctoni aumentano
In Italia, l’epidemia di dengue si sta diffondendo sempre di più. Secondo il ministero della Salute, sono stati confermati 27 casi autoctoni, cioè non correlati a viaggi in zone endemiche per l’infezione. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha comunicato questi dati preoccupanti.
La maggior parte dei casi si concentra nella provincia di Lodi, con 21 persone colpite. Altri 2 casi sono stati segnalati nella provincia di Latina e 4 nella provincia di Roma. Fortunatamente, tutte le persone infettate dalla dengue, comunemente chiamata febbre spaccaossa a causa dei forti dolori che può provocare, si sono completamente riprese o sono in via di miglioramento.
Tuttavia, il numero totale di casi di dengue in Italia è ancora più alto. Finora, nel 2023, sono stati notificati altri 181 casi importati da altri Paesi. In particolare, si stanno ancora analizzando i dati provenienti dal focolaio più grande, situato a Castiglione d’Adda, nel lodigiano. Marino Faccini, direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria dell’Ats Milano Città metropolitana, ha dichiarato che si sta ancora aspettando il risultato di tutti gli accertamenti per avere una visione completa della situazione. È possibile che il numero dei casi possa ancora aumentare.
Ma come si stanno trasmettendo i casi autoctoni in Italia? La dengue non si trasmette da persona a persona, ma solo attraverso la puntura di una zanzara tigre infetta. Probabilmente, il paziente zero di questo focolaio è tornato da un viaggio in Paesi con una forte presenza di dengue e ha infettato una zanzara, che a sua volta ha contagiato altre persone. Infatti, tutti i casi identificati nello screening nel lodigiano hanno in comune il fatto di abitare nello stesso piccolo paese, a volte nella stessa strada, ma non necessariamente nella stessa famiglia. Sono state le zanzare infette a diffondersi in quella specifica zona.
Un altro problema da affrontare riguarda le abitazioni private. In Italia, non è presente la zanzara più efficace nella trasmissione della dengue, l’Aedes aegypti, tipica delle regioni tropicali. Tuttavia, la zanzara tigre (Aedes albopictus), presente in Italia dal 1990, può trasmettere la dengue in modo meno efficiente. È fondamentale effettuare disinfestazioni e proteggersi dalle punture di zanzare. Faccini sottolinea che anche le singole abitazioni possono diventare focolai di proliferazione, basterebbe un piccolo ristagno d’acqua per creare le condizioni favorevoli. Quindi è necessario un intervento da parte di tutti, anche se è più difficile controllare la situazione nelle case private.
È importante che i medici di famiglia imparino a riconoscere i sintomi della dengue. Dopo la puntura della zanzara infetta, possono comparire febbre alta, forti mal di testa, dolori muscolari, nausea e vomito. In casi estremi, possono verificarsi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano, che in alcuni casi può portare alla morte. La dengue ha un tasso di mortalità molto basso, intorno all’1% dei casi, ma può aumentare fino al 40% quando si complicano in forme emorragiche. La maggior parte dei casi è asintomatica e passa inosservata. Attualmente, sono in fase di studio diversi vaccini per combattere questa malattia.
Molti scienziati ritengono che i focolai di dengue diventeranno sempre più frequenti nei prossimi anni a causa dei cambiamenti climatici. Le condizioni meteorologiche estreme, con frequenti rovesci e clima umido, favoriscono la diffusione delle zanzare. Secondo l’OMS, l’incidenza della dengue nel mondo è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni. Più della metà della popolazione è a rischio e si prevede che a causa dei cambiamenti climatici, un altro miliardo di persone sarà esposto a questa malattia.
È fondamentale che si presti attenzione a questa epidemia di dengue in Italia. La prevenzione, la disinfestazione e la protezione personale dalle punture di zanzare sono le migliori armi per combattere questa malattia. Inoltre, è importante che i medici siano adeguatamente formati per riconoscere i sintomi e garantire una diagnosi precoce. Solo così si potrà limitare la diffusione della dengue nel nostro paese.