La giustizia riparativa per Davide Fontana, il bancario che ha ucciso e smembrato la pornostar Carol Maltesi, ha suscitato molte discussioni negli ultimi giorni. Questo nuovo istituto, introdotto con la riforma Cartabia, non è un’alternativa al carcere, infatti Fontana è stato condannato a trent’anni per il suo crimine. La giustizia riparativa non prevede sconti di pena, ma piuttosto una forma di risoluzione del conflitto, un percorso di ascolto e riconoscimento al quale vengono chiesti anche agli altri membri coinvolti di partecipare.
Il padre di Carol, che vive ad Amsterdam, ha già dichiarato il suo rifiuto a questa possibilità concessa all’assassino di sua figlia, affermando di essere sconvolto. Davide Fontana, un bancario di 45 anni, viveva nella stessa palazzina di Rescaldina dove abitava anche Carol, di 29 anni.
L’11 gennaio 2022, Fontana aveva creato un falso profilo su Onlyfans, chiedendo a Carol un video porno “bondage” in cui lei fosse completamente legata e incappucciata. Lei aveva accettato di girarlo nella sua abitazione, con Fontana come attore. Tuttavia, invece di seguire lo script, Fontana l’aveva immobilizzata come da copione e poi l’aveva uccisa con martellate e sgozzandola. Successivamente, aveva sezionato il corpo in 18 parti e aveva conservato i resti in un congelatore fino alla fine di marzo, quando si era sbarazzato dei resti gettandoli in un’area verde del Bresciano, dove erano stati trovati. Per settimane, aveva utilizzato il telefono di Carol, rispondendo ai conoscenti e agli amici fingendo di essere lei.
La vicenda ha suscitato grande indignazione e la giustizia riparativa per Davide Fontana è stata oggetto di dibattito. Molti si chiedono se sia giusto concedere a un assassino la possibilità di partecipare a un percorso di risoluzione del conflitto, soprattutto considerando la gravità del crimine commesso. Alcuni sostengono che la giustizia riparativa possa favorire la rieducazione del colpevole e promuovere la pace tra le parti coinvolte, mentre altri ritengono che sia una forma di giustizia troppo mite per un caso così violento.
La decisione dei giudici è stata presa in base alle nuove disposizioni della riforma Cartabia, che ha introdotto la giustizia riparativa come strumento per la gestione dei conflitti penali. Sarà interessante vedere come si evolverà questa situazione e come verrà valutato l’effetto della giustizia riparativa nel caso di Davide Fontana.