Processo in corso per l’incidente stradale che ha causato la morte di Walter Monguzzi nel 2022. Le telecamere non hanno ripreso lo speronamento e le intercettazioni in carcere sono state affidate a un perito.
È trascorso solo un minuto dalla discussione al semaforo fino allo speronamento e alla caduta del motociclista sulla strada. Poi è stato travolto da una BMW che sopraggiungeva dalla parte opposta. Un minuto che ha portato alla morte di Walter Monguzzi. E all’accusa di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi e per guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti, a carico di V. B.
La ricostruzione di quei momenti è affidata alle telecamere presenti a Montello, anche se la registrazione si interrompe per cinque secondi, esattamente nel momento in cui avviene lo speronamento e il successivo travolgimento del motociclista da parte di un’altra auto. Il video è stato trasmesso in aula durante la deposizione del carabiniere Andrea Murra. Il medico legale Luca Taiana, che ha effettuato l’autopsia, ha testimoniato che Monguzzi è morto a causa di un trauma cranico cervicale. Le lesioni sono compatibili con un fatto compressivo, il corpo è stato sormontato dall’auto e compresso contro il manto stradale. Il casco e il tentativo dell’automobilista di evitare l’impatto non sono stati sufficienti a proteggerlo. A questo punto, l’interrogativo è quanto sia stato determinante l’impatto con la BMW. Il medico legale ha dichiarato che probabilmente Monguzzi non sarebbe morto se non fosse stato urtato dall’auto.
Durante il periodo in cui V. B. si trova in carcere, vengono effettuate delle intercettazioni. In una di queste, ammette la colpa dell’incidente e parla della caduta di Monguzzi e dell’altra auto che non poteva evitarlo perché se l’è trovato davanti. Ricorda di non essersi fermato perché doveva far sparire le cose (probabilmente stupefacenti). La trascrizione delle intercettazioni è stata affidata a un perito.
La lite al semaforo è iniziata quando la Fiat Panda di V. B. è arrivata al semaforo rosso di viale Papa Giovanni. Undici secondi dopo, è arrivata la moto di Monguzzi. Le telecamere delle zone circostanti dimostrano che non si sono mai incrociati prima di quel momento. Mentre si trovano all’altezza del semaforo, Monguzzi si sposta verso la Fiat per dare spazio a un’auto che si immette nella corsia opposta con il verde. A quel punto, la Fiat fa due salti in avanti, avvicinandosi ulteriormente alla moto, e questo scatena la reazione di Monguzzi che alza il braccio. Poi scatta il verde e l’auto parte per prima. La moto si sposta sulla destra e poi torna alla sua sinistra. Nel fotogramma successivo, il motociclista è a terra, è già stato travolto dall’auto che arriva dalla corsia opposta. Il video si interrompe. Ciò che segue è noto. La prossima udienza è fissata per il 16 ottobre.