Il 24 settembre si terrà una commemorazione a Meina, al Parco della Memoria e del Ricordo, per ricordare la strage degli ebrei del Lago Maggiore avvenuta nel settembre 1943. Durante l’occupazione tedesca, le forze naziste uccisero 57 ebrei, gettando i loro corpi legati nel lago e razziando i loro beni. Questo evento segnò la prima strage di ebrei in Italia, dopo quella delle Fosse Ardeatine di Roma.
L’Anpi di Novara, insieme ad altre associazioni, ha organizzato diverse iniziative per non dimenticare questa tragedia. In particolare, la nipote di uno dei responsabili della strage, Maite Billerbeck, e la figlia di un’ebrea sopravvissuta, Rossana Ottolenghi, saranno intervistate da Mario Calabresi del Corriere della Sera.
È importante ricordare anche coloro che aiutarono gli ebrei a nascondersi o a fuggire, come Luciano Visconti di Dumenza, che contribuì alla salvezza dell’ebreo Federico Jarach e della sua famiglia.
L’Anpi di Luino ha testimoniato che la famiglia Jarach si salvò perché possedeva un doppio passaporto italiano e turco. I tedeschi li lasciarono liberi per evitare questioni diplomatiche, in quanto la Turchia era un paese neutrale. Successivamente, la famiglia si rifugiò in Svizzera e fu testimone della strage di Meina.
La commemorazione di Meina è un momento importante per non dimenticare e per chiarire le responsabilità storiche. L’Anpi Luino fa appello ai cittadini di Dumenza e ai discendenti di Luciano Visconti per raccogliere ulteriori testimonianze sull’ospitalità data alla famiglia Jarach e ad altri ebrei in fuga verso la Svizzera. L’obiettivo è anche quello di scoprire se Luciano Visconti sia diventato un “Giusto dello Yad Vashem” di Gerusalemme, come richiesto.
Le fonti citate sono essenziali per approfondire l’argomento e comprendere meglio questa tragedia.

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