Il boss Matteo Messina Denaro è morto alle prime luci dell’alba di oggi, 25 settembre, dopo essere entrato in coma irreversibile tre giorni fa. L’uomo, considerato il capo di Cosa nostra, era stato arrestato a Palermo il 16 gennaio di quest’anno dopo 30 anni di latitanza. Da tempo soffriva di tumore al colon ed era stato arrestato mentre si sottoponeva a terapie oncologiche presso una clinica palermitana. Da agosto era ricoverato presso l’ospedale de l’Aquila, in una stanza blindata, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Inizialmente era stato curato in carcere, ma la gravità del suo cancro in fase terminale aveva reso necessario il ricovero ospedaliero. Venerdì è stato dichiarato in coma irreversibile. Nel suo testamento biologico, il capomafia aveva espresso il desiderio di non essere sottoposto all’accanimento terapeutico, quindi l’alimentazione gli è stata sospesa fino alla sua morte avvenuta alle 3 di questa mattina. Nel giro di meno di tre anni, Messina Denaro ha subito quattro interventi chirurgici e ha affrontato vari cicli di chemioterapia. Dopo il suo arresto, è stato sottoposto all’ultimo intervento chirurgico e, dato il suo quadro clinico estremamente grave, è stato trattenuto in una cella speciale allestita in ospedale e trattato con terapie del dolore. Prima di entrare in coma, Messina Denaro ha incontrato alcuni familiari e ha riconosciuto sua figlia Lorenza, nata durante il periodo in cui era latitante. La ragazza, una delle sorelle del boss, e sua nipote Lorenza Guttadauro, avvocato difensore del capomafia, sono rimaste al suo capezzale negli ultimi giorni.

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