Cinzia Maestrali, una residente di Saronno, si chiede perché, dopo essere stato investito da un’auto, un cervo sia stato accompagnato da guardie ecologiche armate di fucile invece che da un veterinario. In una lettera aperta, Cinzia dà voce al cervo che è stato colpito sabato sera sulla strada SP31 che collega Rovello Porro a Saronno.
Durante l’impatto con una Golf, l’animale ha perso parte delle corna e ha riportato una ferita alla zampa, ma sembrava stare bene. Questo è stato confermato da Cinzia stessa e dalle numerose persone che si sono fermate per verificare le sue condizioni quella sera.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco e le guardie ecologiche di Como armate di fucile, come racconta Cinzia nella sua lettera. A quel punto, tutte le persone presenti sono state allontanate senza sapere cosa sarebbe successo all’animale. Questo viene chiarito alla fine della lettera stessa.
“Domenica mattina ho subito chiamato l’oasi del WWF – continua Cinzia – convinta che avessero portato l’animale lì, ma non sapevano nulla. Non è mai arrivato. Era un cervo di proprietà dello Stato e avrebbe dovuto essere curato. Come mai un veterinario non è mai arrivato?”.
Cinzia solleva una questione importante riguardo alla gestione degli animali feriti sulle strade. È fondamentale che vengano prese le giuste misure per garantire il loro benessere e la loro cura. La presenza di un veterinario sarebbe stata la scelta più appropriata in questo caso, invece di una guardia ecologica armata di fucile.
Speriamo che questo incidente porti a una riflessione sulle procedure da seguire quando si tratta di animali feriti e che vengano adottate misure adeguate per garantire il loro trattamento e recupero. Gli animali selvatici meritano la nostra attenzione e protezione, e dobbiamo fare tutto il possibile per assicurarci che ricevano la cura di cui hanno bisogno.
