La difesa di Giovanni Gambino ha deciso di fare ricorso contro la sentenza del Tribunale di Monza che lo ha condannato a 30 anni di reclusione per concorso morale nell’omicidio di Cristian Sebastiano. La sentenza di appello verrà discussa il prossimo 22 novembre a Milano. Secondo i giudici di Monza, Gambino ha contribuito “moralmente” all’omicidio, ma non ci sono prove sufficienti per dimostrare la sua partecipazione “materiale” al crimine. L’omicidio è avvenuto al mattino, dopo che uno dei due minori coinvolti si era fermato a casa di Gambino per consumare hashish. Secondo l’avvocato Stefano Gerunda, che ha impugnato la sentenza, è emerso che Gambino era a conoscenza dell’identità degli autori e dei dettagli specifici del crimine, dimostrando che il piano delittuoso era conosciuto e condiviso nella casa di Gambino. I giudici di Monza ritengono che il concorso morale sia provato, considerando la tempistica degli eventi, la situazione economica e l’accesso alla droga della vittima, le circostanze dell’azione e le testimonianze di una persona presente quella mattina a casa di Gambino.

Articolo precedenteFimer: l’ultima speranza per il futuro di Vimercate
Articolo successivoArresto per droga durante operazione di sfratto a Desio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui