La disavventura di una paziente senza medico di base che si è affidata al servizio “Ambulatori diffusi” per un appuntamento. ATS si scusa per un problema nel sistema di prenotazione.

Prenotare una visita tramite l’app Ambulatori diffusi e poi trovarsi senza medico all’ambulatorio. È quello che è successo a Daniela Bozzi, una trevigliese che, come molti bergamaschi, è rimasta senza medico di base e si è dovuta affidare al servizio sostitutivo dell’ATS per certificati o visite, nelle ore messe a disposizione da altri dottori.

“Prima, aveva funzionato” racconta Bozzi. “Il mio medico ha cessato l’attività a febbraio e mi sono sempre affidata all’app che fino ad ora aveva funzionato bene”. Così il 21 settembre, quando ha bisogno di far visionare degli esami, apre l’app e prenota una visita. “Avrei voluto lo stesso dottore che mi aveva prescritto i controlli, ma non c’erano disponibilità. L’app aveva degli slot liberi il 2 ottobre con la dottoressa Lorena Collazos in via Galliari. Non la conoscevo, ma per praticità, ho confermato. Ho completato la procedura e ho ricevuto un primo sms di conferma”.

La dottoressa aveva lasciato nel 2022 Il 1° ottobre arriva un sms di promemoria ma quando Daniela Bozzi si presenta in via Galliari, non trova la dottoressa. “Solo quando ho parlato con qualcuno ho scoperto che aveva lasciato l’incarico da tempo”. Infatti, la professionista aveva lasciato l’attività di medico di base nell’ottobre 2022.

“Così è una giungla” commenta Bozzi. “Sono senza medico da inizio anno e per problemi di salute ho dovuto andare ad Arcene e a Castel Rozzone. L’app non è male, ma se poi i dati inseriti non sono esatti, non andiamo da nessuna parte. Siamo davvero in una giungla”.

L’associazione Medicina democratica è stata informata dell’accaduto. “Noi come associazione da due anni portiamo avanti un servizio di assistenza ai cittadini. Vedere che per una visita devono fare corse ad ostacoli e poi il risultato è un buco nell’acqua fa cadere le braccia” spiega Erik Molteni, referente di Medicina democratica.

L’ATS Bergamo parla di un disguido tecnico limitato. “Abbiamo ricevuto la segnalazione dell’assistita il 2 ottobre, attivando immediatamente le verifiche del caso. La prenotazione tramite l’app è stata possibile perché, in una fase di test, era stato aperto uno slot/visita nelle disponibilità del medico cessato. Purtroppo, il sistema non aveva concluso la “pulizia” dei file, con la conseguente permanenza della prenotazione. Ci siamo prontamente scusati con l’assistita, contattandola direttamente, certi che lo stesso inconveniente non sarebbe più stato possibile, dato l’eliminazione della posizione del medico cessato dalla piattaforma”.

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