Servizi mirati in Oltrepò Pavese alla ricerca di esche avvelenate: in azione dieci unità cinofile provenienti da diverse parti d’Italia.

Nel periodo compreso tra il 2 e il 6 ottobre, le unità cinofile del Comando Unità Forestale, ambientale agroalimentare dei Carabinieri, insieme ai nuclei Carabinieri Forestale di Rivanazzano, Zavattarello e Varzi, hanno effettuato, in quattro giorni, ispezioni preventive mirate alla ricerca di esche avvelenate al fine di prevenire danni alla fauna selvatica in aree a potenziale rischio.

Le ispezioni hanno coinvolto l’intero territorio dell’Oltrepò Pavese e hanno visto la partecipazione di dieci unità cinofile provenienti da diverse regioni italiane. Queste unità hanno percorso zone adibite alla raccolta di funghi, alla caccia e all’agricoltura, tutte potenzialmente a rischio di avvelenamento per la fauna selvatica.

I controlli saranno effettuati regolarmente per prevenire possibili episodi di avvelenamento della fauna locale.

La normativa vigente ha l’obiettivo di contrastare la diffusione di esche avvelenate su tutto il territorio nazionale, che può portare alla morte degli animali e rappresentare un rischio per la popolazione umana e per l’ambiente. Nel 2008 è stata emanata la prima Ordinanza Ministeriale che vieta l’utilizzo illecito di esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche. Questa ordinanza viene prorogata ogni anno.

Per tutelare i nostri animali da affezione, è possibile seguire alcuni consigli utili. Purtroppo, ci sono ancora persone poco tolleranti verso gli animali che decidono di realizzare esche avvelenate da posizionare nelle strade e nelle campagne. Queste esche possono assumere diverse forme, come polpette, bocconcini, uova, fette di prosciutto arrotolate o carcasse di piccoli animali, e possono mettere in grave pericolo la vita dei nostri animali.

I cani, in particolare, tendono ad ingurgitare con avidità tutto ciò che trovano interessante. Le esche a base di carne nascondono il veleno al loro interno, rendendo difficile per i nostri amici a quattro zampe riconoscerne la presenza.

Le conseguenze dell’ingestione dipendono da vari fattori, come il tipo di veleno utilizzato, il dosaggio, il peso e la taglia dell’animale e il tempo trascorso dall’ingestione. Ogni veleno agisce in modo diverso sull’organismo e con tempistiche diverse.

È importante evitare di somministrare latte al cane in caso di avvelenamento, poiché può accelerare l’azione del veleno. In caso di sospetta ingestione di esche avvelenate, è consigliabile contattare immediatamente i vigili o i carabinieri, che provvederanno a rimuovere il cibo avvelenato e a bonificare l’area. L’utilizzo di bocconi avvelenati è un reato, punito con pesanti multe e reclusione, secondo le normative contro il maltrattamento degli animali.

Per evitare danni, bisogna fare molta attenzione ogni volta che si esce con il proprio cane, sia in città che in campagna o nei boschi. In caso di ingestione sospetta, la somministrazione di acqua ossigenata può aiutare a far rimettere il cane, ma è fondamentale agire tempestivamente.

La prevenzione e la collaborazione tra le autorità competenti e i cittadini sono fondamentali per garantire la sicurezza degli animali e la tutela dell’ambiente.

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