La Pedemontana è l’autostrada senza caselli più grande d’Italia, ma chi la percorre sa che pagare il pedaggio può essere complicato e richiedere molto tempo. Per essere precisi, possono passare fino a 10 anni prima che la società richieda il pagamento per i transiti effettuati, anche se questi rimangono visibili per soli 15 giorni. Ma andiamo con ordine.

Tutto è iniziato con la segnalazione di un nostro lettore che ha ricevuto contestazioni di mancati pagamenti per 9 transiti effettuati tra il 2018 e il 2020 lungo la tangenziale di Varese. Tuttavia, questi transiti non erano visibili sull’app e sui sistemi di pagamento previsti dalla Pedemontana, quindi si è rivolto sia a VareseNews che all’ufficio reclami dell’azienda. Da qui è emersa la differenza nei tempi.

“I pedaggi rimangono visibili sul sito web e quindi pagabili autonomamente dall’utente per 15 giorni dalla data del transito”, spiega l’ufficio stampa della Pedemontana. Dopo questo periodo, per i pedaggi non ancora pagati, si passa alle procedure di recupero crediti e non è più possibile pagarli autonomamente. Quindi gli automobilisti hanno 15 giorni di tempo, mentre la società ha fino a 10 anni per le contestazioni. “Le tempistiche possono variare per diversi motivi, come ad esempio difficoltà nel reperire i dati dell’utente o problemi nella consegna. In ogni caso, il mancato pagamento viene prescritto dopo 10 anni dalla data del transito”.

Questo problema fa aumentare considerevolmente il costo del pedaggio. Nel caso specifico del nostro lettore, un importo dovuto di circa 10 euro è salito a 43,26 euro dopo essere passato alla società di recupero crediti.

Tuttavia, c’è un modo per verificare se ci sono pagamenti in sospeso dopo i 15 giorni. “Per qualsiasi richiesta o verifica sui pagamenti, è possibile rivolgersi al centralino della Pedemontana, utilizzare i contatti e le modalità indicate o consultare il servizio clienti di APL”. Il nostro lettore lo ha fatto, scoprendo di avere altri 12 euro di pagamenti mancati tra il 2016 e il 2021, non ancora contestati dalla società di recupero crediti. La Pedemontana ha quindi emesso un unico sollecito di pagamento, consentendo di pagare senza interessi e costi di recupero.

In ogni caso, “ricordiamo che sono disponibili diverse modalità di pagamento automatico per evitare disagi agli utenti: dai servizi di telepedaggio al Conto Targa collegato a un conto corrente o a una carta di credito, fino al borsellino elettronico Ricaricabile Pedemontana”. Inoltre, di recente la Pedemontana ha risolto un problema legato ai mancati pagamenti a causa di malfunzionamenti del Telepass.

Il problema dei mancati pagamenti è una voce importante nel bilancio della Pedemontana. Nel 2022, è stata registrata una percentuale complessiva di pedaggi non pagati entro i 15 giorni pari al 13% rispetto ai pedaggi totali. Quindi, in sostanza, un automobilista su 10 non paga. Tuttavia, non si tratta necessariamente di persone che vogliono passare gratuitamente, ma spesso sono solo dimenticanze. “Sulla base delle attività di recupero crediti svolte entro dicembre 2022, la percentuale di pedaggi non pagati rispetto ai pedaggi totali è scesa al 9,26% ed è destinata a diminuire ulteriormente con il completamento del processo di recupero crediti. Si osserva infatti che la percentuale di pedaggi non pagati rispetto al totale del 2021 (pari al 12,42%) al 31 dicembre 2022 è scesa al 5,29% e potrebbe ridursi ulteriormente con il completamento del processo di recupero crediti”.

Articolo precedenteInvestimento di un pedone a Saronno: incidente stradale nel quartiere Matteotti
Articolo successivoIl F.C. Parabiago: uniti contro la violenza

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui