Secondo un rapporto dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, nel 2022 le imprese di Lodi non sono riuscite a trovare il 41,3% del personale richiesto. Questo dato evidenzia la difficoltà delle aziende nel reperire lavoratori qualificati in tutti i settori produttivi. Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, le imprese lodigiane avevano previsto 13.760 assunzioni, ma 5.682 posti di lavoro sono rimasti vacanti. La provincia di Lodi si posiziona al 52° posto nella classifica nazionale sulla difficoltà di reperimento del personale, con una percentuale del 41,3%. Nonostante questa percentuale sia significativa, è tra le più basse in Lombardia, superata solo dalle province di Sondrio (40,1%) e Milano (37,1%). Al contrario, le province di Pavia, Lecco e Varese hanno registrato le percentuali più alte di difficoltà di reperimento del personale. A livello nazionale, il 40,5% del personale programmato non è stato trovato. Tra le figure più richieste e difficili da trovare ci sono i saldatori, gli ingegneri elettronici, gli intonacatori, i meccanici collaudatori, gli idraulici e gli elettrotecnici. Questa situazione mette in luce la necessità di investire nella formazione e nella professionalità per evitare lo spreco di opportunità di lavoro.

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