Al “Demi’s bar” di via Arconti a Gallarate, c’è sempre un via vai continuo di persone. Ma le espressioni dei clienti sono diverse dal solito. Alcuni sanno che è stato venduto un gratta e vinci da sei milioni di euro. Scherzano, ipotizzano e anche loro provano la fortuna tra un caffè e l’altro. Altri scoprono la notizia sul momento e restano a bocca aperta. Forse provano invidia. Dietro al bancone c’è una delle proprietarie, Anna. Tutti la chiamano così, anche se è originaria della Cina. Tratta tutti con familiarità e viene ricambiata. Ha preso il posto della precedente proprietaria che si è ritirata per pensione.

“Sì, confermo”, dice Anna, “abbiamo venduto il gratta e vinci da sei milioni. È stato comprato da qualcuno che ha speso 25 euro per un tagliando”. Un investimento insignificante rispetto alla vincita, ma sopra la media. Quindi, nonostante il via vai di persone, l’acquirente potrebbe essere stato notato. “Non so chi sia”, si difende Anna, anche se ha qualche sospetto. Le persone ben informate, se davvero lo sono, dicono che potrebbe essere un cliente abituale, forse un operaio.

L’identikit non è molto utile: basta fermarsi per qualche minuto al Demi’s per accorgersi che ci vengono molti abitanti della zona e persone che passano per lavoro. Ci sono pochi giovani, la maggior parte dei clienti sono pensionati o persone di mezza età. Gli operai non mancano. “È un uomo”, dice solo Anna. Aggiunge che oggi non lo ha visto e che non conosce il suo nome.

Mentre parla, una donna ascolta e si stupisce. “Ho vinto io”, afferma un cliente abituale da un tavolino, “dove vuoi che ti porti?”. “Tutti quei soldi non mi fanno grande effetto”, si distacca un anziano mentre Anna lo aiuta ad alzarsi dalla sedia, “gioco poco e solo per divertimento, ho tutto ciò che mi serve”. “Quella cifra è esagerata”, dice una signora un po’ più giovane, “non saprei cosa farne. Ma ho dei nipoti. Se vincessi penserei a loro”.

“Casa e macchina”, dice un lavoratore del settore dei trasporti, “è quello che comprerei subito. Poi penserei a come investire. I soldi non possono restare fermi”. “Con una vincita del genere”, sogna un altro cliente in divisa da lavoro, “cambierei vita. E per prima cosa farei un giro intorno al mondo”. “Credo nel karma”, dice convinto un giovane, “secondo me una fortuna così bilancia qualche sfortuna”. Un altro scenario: “Io, al posto del fortunato, farei subito un po’ di beneficenza, di nascosto. Poi godrei dei soldi. Ma prima aiuterei amici e parenti. Vorrei che si dicesse di me: che sfortuna non averlo conosciuto”. La proprietaria di due cagnolini discute con un gruppo di uomini che chiacchierano fuori: “Ma pensate che uno che vince tutti quei soldi tornerebbe a giocare al gratta e vinci…”. Le persone presenti scuotono la testa. Opinioni diverse in un clima cordiale.

Ancora Anna: “Non so se il vincitore è uno di quelli che spendono troppo. Non credo. Il gioco dovrebbe essere solo un passatempo. Se vedo che i clienti esagerano, glielo dico: basta, smettila”. Si alza una voce: “E ti ascoltano?”. Sorriso silenzioso.

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