Mantova, 11 ottobre 2023 – Un caso di violenza sessuale scuote la città di Mantova. Ieri si è svolta l’udienza preliminare per il giovane di 21 anni accusato di aver commesso tale reato nei confronti di una 13enne, che successivamente è rimasta incinta. Sorprendentemente, il ragazzo e la vittima convivono insieme dopo la nascita della bambina. Ma non è tutto, perché anche la madre della giovane è stata coinvolta nell’accusa.

All’udienza di ieri, i due ragazzi sono comparsi in aula accompagnati dalla madre della ragazza, che inizialmente era stata accusata di omissione di vigilanza per non aver messo in guardia la figlia da una relazione con un ragazzo più grande. Tuttavia, la procura ha modificato l’imputazione nei confronti della donna, trasformandola in violenza sessuale, poiché si ritiene che non solo non abbia messo in guardia la figlia, ma l’abbia anche spinta a consolidare la relazione con il giovane.

La famiglia, proveniente dalla provincia di Verona, dovrà tornare in aula il prossimo 21 novembre per l’inizio del processo con rito abbreviato per il 21enne. Allo stesso tempo, si deciderà se la madre della ragazza dovrà essere rinviata a giudizio, come richiesto dalla procura, o meno.

Questo caso ha suscitato grande scalpore nella comunità locale, poiché coinvolge direttamente una madre e la sua figlia minorenne. La violenza sessuale è un crimine gravissimo e la sua commissione su una minorenne ne rende l’orrore ancora più intenso. La società deve fare tutto il possibile per proteggere i giovani da tali abusi e garantire che i responsabili siano puniti severamente.

È importante che le istituzioni e le autorità competenti si impegnino al massimo per affrontare questi casi delicati e garantire che le vittime ricevano il sostegno e la giustizia di cui hanno bisogno. Solo così potremo sperare di prevenire futuri episodi di violenza sessuale e tutelare i diritti dei più vulnerabili.

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