Il faggio di Saronno: una pianta al centro delle polemiche

Nella città di Saronno, il faggio è diventato oggetto di dibattito e controversie. Dopo un comunicato dell’amministrazione che affermava che l’albero era ormai secco, l’ex assessore Francesco Banfi ha deciso di replicare con un post su Facebook e un video che mostrano l’albero ancora vivo.

Banfi non si è limitato a mostrare la sopravvivenza del faggio, ma ha anche suggerito alcune soluzioni per il futuro dell’iconica pianta. Ha proposto una soluzione “ambientalista”, che prevede di curare l’albero, rimuovere il legno morto, aerare il terreno, concimare e verificare il funzionamento dell’irrigazione automatica. Questa soluzione richiederebbe però qualche anno per far tornare l’albero alla sua forma originale.

Un’altra possibile soluzione proposta da Banfi è quella “gestionale”, che prevede di tagliare e sostituire l’albero per preservare il decoro della città, soprattutto considerando che si trova nella piazza principale e di fronte all’aula consiliare.

Tuttavia, l’amministrazione sembra aver scelto una terza opzione, quella della comodità. Nonostante le parole di preoccupazione per il faggio, non sembra essere stato fatto nulla per curarlo. Le erbacce intorno all’albero sono testimoni silenziosi e impietosi di questa mancanza di azione. Inoltre, l’impianto di irrigazione automatica, responsabile del disseccamento dell’albero nel 2022 e nel 2023, non è stato controllato né manutenuto.

Inoltre, Banfi critica l’amministrazione per attaccare coloro che promuovono appelli per la conservazione del faggio e del decoro cittadino. Quando l’albero è salito agli onori della cronaca, è stato dichiarato morto, probabilmente per comodità.

Sarebbe auspicabile un’amministrazione che si preoccupi della città, del suo decoro e delle sue piante. Un’amministrazione che sia in grado di ammettere i propri errori senza cercare scuse facili e smentibili. Purtroppo, questa amministrazione sembra non esistere a Saronno.

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