Banda di narcos albanesi smantellata in provincia di Mantova

Anche la nostra provincia di Mantova è stata coinvolta nelle attività di una pericolosa banda di narcos albanesi che, per diverso tempo, ha importato e spacciato droga di ogni tipo in tutto il Nord Italia. Fortunatamente, grazie a un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Brescia, le attività di questa banda sono state fermate.

Le indagini hanno poi rivelato che gli spacciatori albanesi avevano addirittura avviato una serra per la coltivazione di marijuana nel territorio mantovano. Questa organizzazione criminale aveva una base in Albania e agiva in tutta la parte settentrionale del nostro Paese.

Cocaina, eroina purissima, marijuana e hashish erano le droghe che venivano importate e spacciate da questi narcotrafficanti albanesi. Grazie all’operato del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Brescia e del Servizio Centrale d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti.

Ma non solo, durante l’operazione sono stati anche confiscati 5 immobili, 5 società, quote societarie di un’azienda operante nel settore dei carburanti, 3 autoveicoli e un peschereccio, per un valore totale di oltre 3 milioni di euro. L’ordinanza di sequestro è stata emessa dal Tribunale Speciale di Primo Grado per la Corruzione e la Criminalità Organizzata di Tirana, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Reati Gravi di Tirana, SPAK.

Questa operazione rappresenta il culmine di complesse indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Bergamo e dalla SPAK di Tirana, che ha portato all’esecuzione di 43 misure cautelari personali sia in Italia che in Albania lo scorso gennaio. In particolare, le indagini della Guardia di Finanza di Brescia e della polizia albanese hanno permesso di smascherare un’associazione per delinquere di matrice albanese, con vertici in Albania e con una rete di traffico internazionale di droga che coinvolgeva anche il Nord Italia.

La cocaina veniva importata dall’Olanda, nascosta in doppifondi elettronici sui mezzi di trasporto. L’eroina pura al 90% veniva lavorata in due raffinerie dell’organizzazione, situate in provincia di Cremona e Milano, per poi essere distribuita ai clienti. La marijuana, invece, veniva coltivata in due serre create all’interno di cascine in provincia di Mantova e Modena.

Questa operazione dimostra ancora una volta l’efficacia delle collaborazioni investigative, anche a livello internazionale, messe in atto dalla Guardia di Finanza per contrastare la criminalità organizzata e sequestrare i patrimoni illeciti accumulati anche all’estero. È un segnale importante che testimonia la determinazione delle forze dell’ordine nel combattere il traffico di droga e garantire la sicurezza dei cittadini.

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