Faricimab, il primo anticorpo bispecifico per il trattamento della degenerazione maculare legata all’età neovascolare e dell’edema maculare diabetico, è stato approvato dall’Aifa per il rimborso in Italia. Queste due patologie retiniche colpiscono milioni di persone in tutto il mondo e oltre 500.000 persone in Italia.
Faricimab si distingue per il suo meccanismo a doppia azione, in grado di neutralizzare sia la molecola angiopoietina 2 (Ang-2) che il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A), entrambi collegati a varie patologie retiniche. Questo farmaco agisce stabilizzando i vasi sanguigni e inibendo l’infiammazione e la crescita di vasi anomali in misura maggiore rispetto all’inibizione del solo VEGF-A. La sua azione duratura sui vasi sanguigni favorisce il controllo della malattia e risultati visivi e anatomici a lungo termine.
Secondo il professor Giovanni Staurenghi, esperto di malattie dell’apparato visivo dell’Università statale di Milano, l’approvazione di faricimab rappresenta una nuova opzione terapeutica per i pazienti affetti da queste due patologie. Il suo meccanismo d’azione innovativo ha dimostrato di ridurre il numero di iniezioni intravitreali annuali, rappresentando un passo avanti importante per i pazienti e per la comunità scientifica.
Finora, i pazienti dovevano sottoporsi a iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF ogni 1 o 2 mesi. Secondo gli studi di fase III, faricimab permette invece ai pazienti di ricevere il trattamento a intervalli fino a quattro mesi, riducendo così la frequenza delle iniezioni. Questo potrebbe migliorare l’aderenza dei pazienti al trattamento, rendendolo meno gravoso e garantendo una migliore conservazione o miglioramento della vista nel tempo.
La degenerazione maculare legata all’età neovascolare è caratterizzata dalla crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la macula, la parte della retina responsabile della visione centrale. Questo causa gonfiore, sanguinamento e, in alcuni casi, fibrosi. L’edema maculare diabetico è una complicanza del diabete di tipo 1 e 2, causata dai livelli elevati di glucosio che danneggiano i piccoli vasi sanguigni della retina, provocando sanguinamenti e accumulo di liquidi nella macula.
L’approvazione di faricimab rappresenta quindi un importante progresso nella cura di queste patologie retiniche, offrendo ai pazienti una nuova opzione terapeutica e la possibilità di ridurre il numero di iniezioni intravitreali necessarie. Questo contribuirà a migliorare la qualità della vita dei pazienti e a preservare la loro vista nel tempo.