Il ritrovamento del cadavere di Marta di Nardo, 60 anni, in casa del suo vicino, Domenico Livrieri, ha portato a un tragico epilogo. Il corpo, ormai decomposto, era stato fatto a pezzi e l’uomo è stato immediatamente arrestato come principale sospettato dell’omicidio.

La scomparsa di Marta era stata denunciata dal figlio, martedì 17 ottobre, che ha rivelato che la madre viveva da sola e aveva problemi psichiatrici seguiti dai servizi sociali. I carabinieri sono entrati nell’appartamento della vittima forzando la porta con l’aiuto dei vigili del fuoco. Prima di ciò, avevano perquisito l’appartamento di Livrieri, trovando diverse tracce di sangue, anche in camera da letto.

Il corpo di Marta è stato trovato in uno sgabuzzino nascosto nel soffitto della cucina. Il cadavere era stato diviso in due parti e si trovava in uno stato avanzato di decomposizione. Nonostante le prove inequivocabili, Livrieri ha confessato l’omicidio solo successivamente.

Gli investigatori hanno scoperto il corpo nell’intercapedine grazie al Nucleo investigativo di via Moscova, guidato dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino. Fin dall’inizio, le forze dell’ordine sospettavano che l’omicida potesse essere il vicino, ma sono state le testimonianze degli altri residenti ad avere conferme. I vicini avevano infatti visto Livrieri entrare e uscire dall’appartamento di Marta diverse volte dopo la sua scomparsa.

Il movente dell’omicidio non è ancora chiaro, ma si sospetta che Livrieri potesse essere interessato a incassare la pensione della vittima. Durante la perquisizione, è stato trovato un pasto appena consumato e una ricetta medica intestata a Livrieri nell’appartamento di Marta. Nonostante frequentasse un altro uomo, sembra che Marta e Livrieri si vedessero spesso.

Entrambi i protagonisti di questa tragica vicenda soffrivano di problemi psichiatrici. Marta era stata ricoverata per diverso tempo in un centro per malati psichiatrici e aveva frequentato una comunità per curare la sua ludopatia. Era conosciuta nel quartiere per il suo abitudinario gioco al gratta e vinci nei bar locali. Viveva con una modesta pensione che spesso si esauriva rapidamente, costringendola a chiedere soldi ai vicini.

La scomparsa di Marta è stata denunciata più di dieci giorni dopo a causa dei pochi rapporti con il figlio. Questo tragico epilogo lascia una comunità intera sconvolta e in cerca di risposte sulla motivazione di un omicidio così brutale.

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