Lodi, 25 ottobre 2023 – La Procura di Lodi ha deciso di procedere con il giudizio immediato per un uomo marocchino di 27 anni accusato di aver commesso uno stupro nei confronti di una donna italiana di 40 anni lo scorso 23 dicembre. L’aggressione è avvenuta in un boschetto lungo la pista ciclabile tra San Giuliano Milanese e Locate Triulzi, quando l’uomo ha sorpreso la vittima alle spalle mentre tornava a casa dopo aver corso per due ore tra le campagne.
L’arresto del sospettato è avvenuto alla fine di luglio grazie all’operato dei carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, che sono riusciti a recuperare il suo DNA e a confrontarlo con le tracce presenti sulla tuta della vittima. Attualmente, l’uomo si trova ancora in carcere.
Le indagini iniziali hanno incontrato delle difficoltà poiché il sospettato, noto come spacciatore, era riuscito a fornire un’identità falsa. Il Procuratore di Lodi, Maurizio Romanelli, ha quindi ampliato il campo di indagine verificando i titolari e gli utilizzatori di circa mille numeri di telefono cellulari che potevano trovarsi nella zona della cascina Nesporedo durante l’orario in cui è avvenuta la violenza.
Grazie a questa approfondita indagine, è stato possibile risalire al vero nome del sospettato, che è stato poi rintracciato grazie alla collaborazione dei suoi connazionali a Corsico. La prima fotografia del sospettato è stata recuperata grazie alla testimonianza di una cliente del pusher, che lo ha riconosciuto sui social network.
L’avvio del giudizio immediato dimostra la volontà della Procura di Lodi di fare chiarezza su questo grave episodio di violenza sessuale. La vittima, una donna italiana di 40 anni, ha subito un trauma terribile e merita che giustizia venga fatta. È importante che la società si mobiliti contro la violenza sulle donne e si faccia sentire la voce di chi subisce tali violenze. Solo così potremo sperare di creare un futuro migliore, in cui questi episodi diventino sempre più rari e le donne possano sentirsi al sicuro nella propria città.