Il caso della morte di Elisa Conzadori, avvenuta il giorno di Ferragosto del 2020 al passaggio a livello di Maleo, è stato archiviato dal giudice del Tribunale di Lodi. Secondo le motivazioni rese note, non sono state riscontrate anomalie negli impianti e si ipotizza che l’auto della vittima abbia alzato la sbarra al suo passaggio. Nonostante le proteste del padre di Elisa e le richieste di giustizia dei sindaci di Maleo e Pizzighettone, il caso è stato chiuso dopo minuziose indagini e perizie che non hanno portato a nessuna conseguenza per gli addetti ai lavori. Il padre ha annunciato di voler continuare la lotta attraverso i piani alti della politica e nel tentativo di riaprire il caso. La difesa legale della famiglia preferisce non commentare in questa fase. Secondo il testimone preso in considerazione dal giudice, le risultanze tecniche non corroborano le sue dichiarazioni. Anche la perizia tecnica eseguita non ha rivelato nulla di anomalo. Si ipotizza quindi che Elisa abbia appoggiato l’auto sotto la sbarra a ridotta velocità, facendola scorrere lungo il profilo dell’autovettura e alzandola. La difesa aveva sollevato dubbi su questa ipotesi, sottolineando l’assenza di segni sull’auto e sulla sbarra. Restano le versioni di tre testimoni, secondo i quali la sbarra sarebbe stata alzata a priori. Durante le indagini erano emersi anche altri due testimoni che avevano notato la sbarra alzata e l’auto incidentata, ma avevano condiviso le proprie testimonianze solo sui social network.

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